Iva, Arci e Acli: 'Bene la proroga al 2036, è un riconoscimento della specificità e del valore sociale delle realtà associative'


ROMA
– Arci e Acli accolgono con piena soddisfazione la decisione del Consiglio dei Ministri sulla proroga fino al 1° gennaio 2036 dell’entrata in vigore del nuovo regime IVA per gli enti del Terzo settore e le associazioni.

Grazie a questa proroga – che costituisce un riconoscimento fondamentale della specificità, del valore sociale e della complessità delle realtà associative che operano a favore della comunità – queste realtà potranno continuare a svolgere le proprie attività senza subire l’immediato peso di un cambio radicale del regime fiscale.

Negli ultimi tre anni le nostre organizzazioni hanno promosso un dialogo costante con le istituzioni, attraverso proposte con il Forum del Terzo settore e altre associazioni, studi e mobilitazioni, per evidenziare l’urgenza di tutelare il lavoro sociale, la partecipazione, le libertà associative e l’impegno civico sul territorio, in piena coerenza con il dettato costituzionale. Non ci siamo mai limitati a protestare, ma abbiamo messo in campo alcune proposte, sempre partendo dal presupposto che il tema non era e non è mai stato l’elemento economico, ma l’eccessiva burocrazia che, negli ultimi anni, sta svilendo il ruolo e i senso del volontariato.

Riteniamo che la proroga offra un’importante finestra di tempo per costruire un quadro normativo più adeguato: un’occasione per definire in modo chiaro e stabile il trattamento fiscale degli enti associativi e per preparare strumenti di accompagnamento, formazione e semplificazione amministrativa.

Confermiamo nuovamente la nostra disponibilità a collaborare con Governo e Parlamento per una riforma che sia coerente con i principi di sussidiarietà, democrazia, partecipazione e per il pieno riconoscimento del ruolo dell’associazionismo non profit, perché rimaniamo fortemente convinti che la solidarietà e il mutualismo non possano e non debbano rispondere al modello del mercato.

Guardiamo con responsabilità al futuro: è ora il momento di attivare tutti i percorsi necessari affinché le associazioni e il volontariato possano continuare a essere motore di coesione sociale, innovazione civile e servizio alle comunità.

La proroga al 2036 non è un semplice rinvio tecnico, ma un riflesso concreto della scelta politica di valorizzare l’impegno sociale, garantire sostenibilità e dare certezza al Terzo settore. E tutto ciò assume maggiore senso se si parla di economia sociale.

È necessario che questa decisione si inserisca in un orizzonte più ampio di riconoscimento delle associazioni come soggetto centrale della democrazia, delle politiche di comunità e della giustizia sociale.

Per questo chiediamo che il percorso riformatore preveda: semplificazione degli adempimenti per gli enti del Terzo settore; maggiore chiarezza sul confine tra attività commerciale e non commerciale; sostegno strutturale alle associazioni del Terzo settore; trasparenza e partecipazione nei processi decisionali che riguardano il Terzo settore.

Arci e Acli confermano la propria disponibilità a promuovere momenti di confronto, elaborazione e monitoraggio dell’evoluzione normativa, per tradurre la proroga in un salto di qualità per l’intero ecosistema associativo italiano.

Posta un commento

Nuova Vecchia