Il futuro dei media d’informazione al centro del convegno per i 160 anni del Sole 24 Ore con istituzioni e rappresentanti del mondo editoriale


Il Sottosegretario Barachini: "Si va verso pillole di informazione, spesso non attendibili". Over the top: "concorrenza non leale, serve codice etico". Google AI Mode: "Solo 8 utenti su 100 superano la preview dell'AI, ma si fermano alla sintesi" Il Presidente FIEG Riffeser: "Serve una carta d’identità digitale per chi scrive sul web e norme per tutelare un’informazione di qualità" Il Presidente di Confindustria Orsini: "I giornali hanno ruolo importante in un momento d’incertezza". Silvestri, AD Gruppo 24 ORE: "Non è vero che oggi non si leggono più i giornali: rispetto al passato ora ai dati di diffusione dovremmo sommare la pirateria, le rassegne stampa e le piattaforme social".

ROMA – Tutelare il settore dell’editoria dalla concorrenza sleale e fake news, lavorare sul quadro normativo per promuovere un’informazione di qualità, scongiurare i rischi di un’informazione in pillole. Sono alcuni degli spunti emersi all’evento istituzionale "L’evoluzione dei media d’informazione. Sfide e strategie tra presente e futuro" che Il Sole 24 Ore ha organizzato, nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario dei 160 anni, mercoledì 8 ottobre a Roma con l’obiettivo di mettere a confronto personalità del mondo dell’editoria, dell’informazione e delle istituzioni.

I lavori sono stati aperti da Maria Carmela Colaiacovo, Presidente Gruppo 24 ORE, Fabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore, e Federico Silvestri, Amministratore Delegato Gruppo 24 ORE, che ha affermato: "Compiere 160 anni è un grande traguardo ma anche il più grande stimolo per fare sempre meglio. Arriviamo a questo anniversario grazie al contributo del nostro valore più importante, i nostri lettori che ogni giorno da 160 anni ci danno fiducia e ci scelgono per migliorare la loro comprensione del mondo e per prendere le migliori decisioni per la loro vita professionale e personale. Il Sole 24 Ore è stato e continua ad essere un grande riferimento per il Paese, a noi la responsabilità di tenere alta la nostra bandiera".

Nel corso dell’evento Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Informazione e all’Editoria, ha sottolineato i rischi di un’informazione in pillole: "dove cresce la ricerca di informazioni sui social, decresce la ricerca di informazioni sui siti degli editori, questo vuol dire che si va verso una pillola di informazione, spesso una pillola neanche sempre attendibile e si viaggia sempre meno verso l'informazione attendibile".

Barachini ha poi parlato degli over the top affermando che "c'è un tema di concorrenza non perfettamente leale. Una sentenza della Corte Costituzionale americana ha stabilito che gli over the top non sono editori ma distributori di contenuto. Questo ha generato una ricaduta molto pesante sul tema del confronto tra editoria tradizionale e over the top perché in realtà sono considerati distributori di contenuti e quindi non hanno le stesse responsabilità etiche, a parte le stesse responsabilità fiscali, gli stessi oneri fiscali, ma non hanno le stesse regole deontologiche, non hanno gli stessi codici. Noi chiediamo un grande sforzo agli editori per chiedere l'applicazione di un codice etico". Anche sul fronte europeo, aggiunge Barachini, "bisogna cercare di creare quel ‘level playing field’ omogeneo tra chi produce e chi distribuisce informazione. Questa è l'era della distribuzione: conta di più di chi produce un contenuto ed è ovviamente pericoloso".

Il sottosegretario ha poi commentato la nuova funzione di Google AI Mode: "Dati recenti dicono che soltanto 8 utenti su 100 superano la preview dell'intelligenza artificiale, vanno alla ricerca delle fonti" ma "si fermano alla sintesi. Ci si accontenta di quattro righe su ogni cosa. Quattro righe che però non sono generate da un contenuto certificato da una fonte o da un quotidiano, sono sostanzialmente un rimpasto di materiale, di contenuto trovato online".

Il Presidente della FIEG Andrea Riffeser Monti ha sottolineato che: "In questi vent'anni abbiamo preso un po' tutti sotto gamba prima internet, poi i social e adesso l'intelligenza artificiale. Tutti i progressi vanno accettati, vanno capiti, vanno governati, ma vanno normati. Quello che è mancato sono normative stringenti per poter ritornare all'informazione di qualità. È il momento che, a livello europeo e nazionale, si apra un confronto serio, non solo di aiuti - aggiunge -. Perché gli aiuti vanno bene, ma qui bisogna fare tutta una serie di regole che attualmente non ci sono, siamo ancora nel Far West. E la prima regola è la riconoscibilità: chi scrive sul web deve poter essere identificato. Serve una carta d'identità digitale. Solo così chi diffonde falsità potrà essere denunciato".

L’evento è stato concluso dal Presidente di Confindustria Emanuele Orsini che ha dichiarato che "i giornali hanno un ruolo importante perché nell’attuale momento di incertezza servono certezze e l’informazione contribuisce a fornirle". L'informazione, ha proseguito Orsini, "rende anche coscienti le persone. Oggi il momento è "difficile", "abbiamo visto il presidente Trump che con un tweet ha cambiato l'economia mondiale e poi abbiamo visto quello che è successo con i dazi e dall'altra parte abbiamo la Cina". In questo contesto "l'Europa ha una risposta molto più lenta e quindi l'informazione è fondamentale".

Durante l’evento, moderato dalla conduttrice e scrittrice Maria Latella, si è tenuta poi la tavola rotonda "Pluralismo, libertà di opinione, obiettività, fact-checking: il ruolo dell’informazione nell’era dell’infodemia” a cui sono intervenuti Giuseppe De Bellis, Executive Vice President Sport, News and Entertainment Sky Italia – Direttore Editoriale SkyTg24, Agnese Pini, Direttrice QN, Tommaso Cerno, Direttore Il Tempo, Fabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore, e in chiusura Federico Silvestri, Amministratore Delegato Gruppo 24 ORE, che ha sottolineato: “non è vero che non si leggono più i giornali e che le persone non riconoscono più il valore dell'informazione: se vogliamo fare un paragone tra i dati di diffusione di venti anni ai numeri attuali dobbiamo sommarci la pirateria (che un tempo non esisteva), la proliferazione delle rassegne stampa e l'azione delle piattaforme social che ogni giorno smembrano i giornali. Scopriremmo che la diffusione attuale è superiore di cinque volte rispetto a quella del passato. La prova? Nella comunità delle persone che hanno un ruolo nella società, i giornali contano e sono opinion leader. Quello che occorre fare è cambiare le regole del gioco in funzione di un mondo che è già mutato".

All’evento ha partecipato anche Andrea Ceccherini, Presidente Osservatorio for Independent Thinking, che ha affermato: "Il giornalismo di qualità è quell'opera meritoria che accende luci dove c'è ombra e porta notizie verificate e certificate su cui non c'è da discutere. La distinzione tra giornalismo di qualità e informazione è data dai marchi, dai gruppi editoriali che vivono della credibilità che si guadagna nel tempo sul tema".

Il prossimo appuntamento con le celebrazioni per i 160 anni del Sole 24 Ore sarà il 9 novembre a Milano: una giornata di incontri al MUDEC per raccontare il mondo del Sole 24 Ore e incontrare da vicino le sue redazioni attraverso un fitto programma di incontri, tavole rotonde, interviste e talk aperti a tutti i lettori.

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