Alla scoperta dell’uomo Caravaggio di Giuseppe Elio Barbati

Fig. 1 O. Leoni, ritratto di Caravaggio, disegno, Firenze, Biblioteca Marucelliana

FRANCESCO CARACCIOLO
- Per il dottor Giuseppe Elio Barbati, medico e scrittore, la Storia dell’Arte è "una materia viva, capace di evolversi e aggiornarsi". Questo assunto per ribadire fermamente il concetto che anche gli artisti come Caravaggio (fig. 1), di cui si credeva che se ne conoscesse la vita e l’opera nella sua totalità, ci riservano sempre delle sorprese.
Intanto gli studi proseguono, consentendoci fortunatamente di venire a conoscenza di importanti rivelazioni sulla vita e le opere del grande artista rivoluzionario. È il medesimo scopo che si è prefissato Giuseppe Elio Barbati, autore del saggio-biografia dal titolo "Alla scoperta dell’uomo Caravaggio" edito da Kairòs (fig. 2): il volume, uscito nel 2023, è già alla sua prima ristampa (2025).

Fig. 2 Copertina del libro di G. Elio barbati, Alla scoperta dell'uomo Caravaggio

In merito alla conoscenza del Caravaggio, come già anticipato in precedenza, si pensava fino a poco tempo fa che il cerchio si fosse chiuso: sebbene la riscoperta dell’artista fosse avvenuta sostanzialmente nel corso del Novecento, bisogna ribadire che le ultime scoperte documentarie aggiungono qualcosa di più al discorso che ruota attorno allo straordinario percorso artistico del Merisi che si compì, come sappiamo, tra gli ultimi anni del ‘500 e il primo decennio del secolo successivo. Tuttavia l’intento del saggio di Barbati è quello di rivalutare, alla luce dei nuovi studi intrapresi in questi ultimissimi anni, la figura di questo artista tanto contestata in passato a causa delle sue intemperanze caratteriali e delle vicende biografiche alquanto avventurose: l’obiettivo dello scrittore sarà quello di liberare per sempre tale figura di artista dai pregiudizi che pesarono come macigni sulla sua opera – associando quasi sempre ai suoi dipinti la sua anima tormentata – quando nel corso del ‘600 venne divulgata dai biografi e detrattori del Merisi un’immagine che non corrispondeva affatto al vero ma era frutto purtroppo di un pregiudizio alquanto esagerato e malevolo nei suoi confronti: "il pittore maledetto e assassino" è stato per molto tempo il marchio che gli è stato affibbiato, facendo cadere inesorabilmente l’opera dell’artista lombardo nel dimenticatoio. A seguito della riscoperta dell’artista lombardo, grazie all’impulso dato dagli studiosi del Novecento quali Hermann Voss, Roberto Longhi e Matteo Marangoni, si fece strada una nuova stagione di studi atti a ricostruire il percorso artistico di Caravaggio ma che non trascurò neppure l’aspetto biografico ed attributivo, correggendo le assegnazioni errate e interpretando con più scrupolo e diligenza i numerosi ritrovamenti archivistici dai quali è emerso un profilo di un pittore di straordinaria complessità tale da influenzare addirittura lo sviluppo dell’arte moderna. Barbati scrive una biografia di 335 pagine in cui intende affrontare quasi tutte le tematiche caravaggesche nonché le questioni ancora aperte a partire dai dubbi che permangono sulla morte dell’artista lombardo avvenuta nel 1610, per poi indagare su altri aspetti della religiosità e della sua tormentata esistenza. Il libro non nasce con l’intento di analizzare i dipinti del maestro (fig. 3) dal punto di vista iconografico e stilistico, ma affronta altresì, senza mezzi termini e con dati bibliografici e documentari alla mano, questioni perlopiù riguardanti la vera personalità del Caravaggio, ricostruzione che deve tenere conto non già delle dicerie divulgate dai suoi detrattori quali il Baglione e il Bellori, quanto della rilettura ed interpretazione in maniera più acuta e obiettiva delle numerose testimonianze scritte – lettere ,avvisi, atti notarili e quant’altro – che ci aiutano a far luce sulla verità.

Fig. 3 Vaso di fiori, particolare del dipinto Il ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, Londra, National Gallery

Molto interessante è anche la disanima che intende illustrare l’evoluzione degli autoritratti (fig.4) in cui a volte lo stesso artista si identifica con la figura di San Francesco d’Assisi, tra i soggetti più amati da Caravaggio, forse per aderire più profondamente a quella spiritualità legata a quel ramo pauperistico del cattolicesimo che agognava il ritorno al Cristianesimo delle origini.

Fig. 4 Autoritratto di Caravaggio dal Martirio di S. Matteo, S. Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli, Roma, 1599-1600

La pittura del Caravaggio si distaccherà gradualmente dalle istanze della Controriforma- anche se in gioventù, con i suoi soggetti rivoluzionari, ragazzi e personaggi presi dalla strada, aveva inaugurato un nuovo filone della pittura della realtà – per divenire un collegamento tra il Rinascimento e la modernità. Con il suo libro Barbati si propone di restituire una nuova immagine dell’uomo "Michel’Angelo", facendo emergere finalmente dall’oscurità del pregiudizio e della maldicenza un’anima profonda e un uomo colto e sensibile che, non volendo mai chinare la testa, si fece diversi nemici.

Fonte: G. Elio Barbati, Alla scoperta dell’uomo Caravaggio, Kairòs Ed., Napoli, 2023.

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