ROMA - "Smantellare lo stato sociale altrui, partendo ovviamente da quello europeo, così che non vi sia più nessun modello di riferimento" questo si nasconderebbe dietro ai dazi e alla richiesta di aumento della spesa militare al centro delle politiche dell'amministrazione USA. Ne è convinto Daniele Delbene, già presidente della Costituente Nazionale PSE e tra i promotori del Manifesto XGLU.IT (www.xglu.it), sottoscritto da quasi ottocento persone impegnate sul territorio e condiviso da oltre quindicimila giovani sui social.
"Non vi è dubbio che in realtà si voglia minare le fondamenta di qualsivoglia costruzione degli Stati Uniti d’Europa, che rappresenterebbero l’unico argine di democrazia agli interessi finanziari speculativi globali controllati da pochi" commenta Delbene.
In un intervista pubblicata sul giornale Politicamentecorretto.com (consultabile qui), Delbene ritiene che il piano di taglio alla spesa pubblica in vista della manovra finanziaria 2026 annunciato in questi giorni dal Premier francese, François Bayrou, con tagli alla sanità, alla spesa sociale, al funzionamento della macchina pubblica fino ad arrivare alla soppressione di alcune giornate di festività, sia solo il primo sintomo di queste intenzioni.
"Purtroppo manca la Politica, mancano gli statisti e i 'visionari' in grado di comprendere la realtà e di immaginare un nuovo futuro, ma per iniziare andrebbe fatta la cosa più semplice: ridurre le spese militari pur aumentando la necessaria efficacia della difesa europea".
Questo lo si può fare - secondo Delbene - "non riarmando i singoli eserciti nazionali, ma creando un’unica forza militare europea. Senza aumentare le singole spese per gli armamenti ma già semplicemente “unendole” si avrebbe una difesa militare di tutto rispetto e più che sufficiente".
"I popoli europei si mobilitino - indica Delbene che auspica "i primi siano i francesi, in risposta alle manifeste volontà del loro premier" continua Delbene.
"Per affrontare le grandi sfide di oggi, passando dalle pandemie alla necessità di garantire pace, libertà, democrazia e un maggiore benessere generalizzato che consenta a tutti di poter vivere non solo la propria vita ma di poter realizzare i propri sogni, vi è sempre più necessità di istituzioni sovranazionali e democratiche. Stati Uniti d’Europa, in un futuro quelli del Mondo, e quindi forze politiche internazionali o se vogliamo transnazionali" dice ancora l’attivista politico, che invita le formazioni europee di area socialista in primis a mettersi in discussione per trovare una nuova ragione di esistenza.
"Riappropriatevi della peculiare capacità di immaginare il futuro e di cambiare in ragione di esso. Siano per primi i partiti e i movimenti d’ispirazione socialista più lungimiranti ad unirsi in un Partito socialista/socialdemocratico transnazionale ed europeo. Potrebbe essere l’occasione per una nuova stagione del socialismo democratico europeo e di quell’umanesimo socialista indispensabile per la costruzione di un’Europa e di un mondo migliori" conclude Delbene.