MILANO - Ti sei mai chiesto se quei milioni di ascolti su certi brani siano tutti veri? Spotify sì. E non solo se lo è chiesto, ma ha anche deciso che era il momento di far piazza pulita.
È passato un anno da quando la piattaforma ha iniziato a colpire duro. Chi bara, chi usa bot, chi compra ascolti fasulli, chi finisce nelle "playlist magiche" con garanzia di visibilità, ma con ascolti che durano quanto un click distratto non hanno più vita facile.
Oggi Spotify è più severo che mai. Sospende account, toglie brani dalle playlist, e chiede persino soldi indietro alle etichette se scopre stream non genuini. Quindi, addio promozione su Spotify? Non proprio, perché l’addio è alle scorciatoie fasulle, che è un’altra cosa.
Il vero problema: anche chi è onesto può finire nei guai
E qui viene il bello (si fa per dire): tanti artisti emergenti, magari bravissimi, ci sono finiti in mezzo. Perché spesso nemmeno sanno che certi "servizi miracolosi" possono rovinare più che aiutare.
Non basta infatti pagare un inserimento in playlist per dormire sonni tranquilli. Se quella playlist è seguita da utenti fake o inattivi, il danno è dell’artista, e Spotify in questi casi non perdona.
Esiste un modo giusto per promuoversi? Sì, ma serve pazienza. E testa. Cosa funziona quindi oggi per chi vuole emergere e promuoversi su Spotify in maniera genuina? Funziona farsi ascoltare da persone vere. Sembra banale, ma è rivoluzionario.
Funziona trovare il proprio pubblico in modo coerente. Niente numeri sparati. Niente viralità a tavolino. Funziona parlare alle orecchie giuste quindi, e non a tutte, ma solo a quelle che davvero ti vogliono ascoltare.
Cosa funziona su Spotify per promuoversi
No, non è l’ennesimo sito che ti promette il successo in 24 ore. "Oggi l’unica cosa che funziona su Spotify sono i servizi che permettono di inserire il proprio brano in playlist vere, curate da persone che le aggiornano, che le ascoltano, e che sanno cosa fanno" dichiarano i responsabili di PlaySpotify.it, che offre un servizio di inserimento in playlist reali.
Come funziona dunque il servizio?
"Tu invii il tuo pezzo, racconti cosa vuoi ottenere, e il team lavora per inserirlo nel posto giusto. Non per forza in 10 playlist, non per forza con 10.000 ascolti in un giorno. Ma dove serve. Perché la differenza non la fanno i numeri, ma la fa l’interesse delle persone reali" concludono da PlaySpotify.it.
Chi ha qualcosa da dire, vale la pena dirlo bene
Grazie alle ultime mosse di Spotify la musica è ancora una questione di cuore. Ma anche una questione di algoritmo, reputazione e strategia.
Per questo gli artisti che vogliono emergere, senza rischiare di sparire il giorno dopo, devono iniziare con il piede giusto, per farsi ascoltare da chi li capisce davvero, e non da un banale ed inutile contatore automatico.
Spotify ha alzato l’asticella, e gli artisti come non mai, devono alzare i propri standard. Per maggiori informazioni e consigli rimandiamo al sito internet www.playspotify.it/inserimento-brano-in-playlist-spotify.html.