Marketing: 'Il funnel è morto, il pubblico non segue più la fila'


MILANO
– Il funnel classico, come quello conosciuto dagli uomini di marketing, è morto. È quanto osservato da realtà come Google, che nel report sul "Messy Middle" descrive un comportamento d’acquisto non prevedibile, dominato da confronti, ricerche spontanee e influenze multiple.

Secondo poi una recente ricerca di Think With Google, il 78% degli utenti esplora più di tre fonti differenti prima di prendere una decisione d’acquisto, e oltre il 60% non ricorda dove ha scoperto per la prima volta un brand.

Dopo decenni in cui il funnel è stato venerato come il sacro graal del digital marketing, oggi i comportamenti di acquisto dei consumatori sembrano essere cambiati, perché sembrano non seguire più la fila.

L’approccio tradizionale, quello fatto di tappe fisse (awareness > interesse > conversione), non basta più. Le persone, semplicemente, non si comportano come ci si aspetta.

Una strategia più fluida, e centrata sui comportamenti reali delle persone, manda quindi ufficialmente in pensione l’imbuto.

La conferma degli addetti ai lavori

"Bello il funnel, ma nel 2025 è una metafora vecchia. Non spiega più come si muove davvero il pubblico online. Oggi il cliente ti scopre, ti dimentica, ti ritrova, ti cerca su Google ma ti compra su Instagram. È un flusso, non un percorso lineare" spiega Jasmin Pagini, content creator di Marketing-seo.it.
"Stiamo spostando il nostro focus sulla visibilità distribuita, la coerenza narrativa, e la presenza nei punti di contatto ‘deboli’ – quelli che non convertono subito, ma che fanno la differenza. Google non è più solo motore di ricerca, è parte di una rete. E la SEO, per essere utile, oggi deve dialogare con i social, l’email marketing, i microcontenuti" conferma Roger Pagini, SEO strategist di Marketing-seo.it.

Non si tratta di cambiare per moda, ma per necessità

Nel 2025 il marketing che funziona non è dunque quello che spinge, ma quello che costruisce fiducia nel tempo, con messaggi coerenti e una presenza intelligente.
La visibilità fine a se stessa non basta, e serve essere riconoscibili, e soprattutto ritrovabili, anche dopo mille rimbalzi.

Dal funnel al flipper: non è solo un cambio di metafora

Con questo nuovo orientamento, in cui l'utente rimbalza appunto come una pallina in un flipper, tra i vari canali, Marketing-seo.it ha ideato quindi una nuova strategia, basata su un set di servizi integrati che riflettono il comportamento reale degli utenti:
- SEO adattiva, che tiene conto del linguaggio naturale, dell’intento, e dei dati di comportamento
- Strategie omnicanale, pensate per funzionare in ambienti frammentati
- Contenuti fluidi, che restano coerenti tra blog, social, annunci e micro-conversioni
- E soprattutto: un modo nuovo di pensare il percorso del cliente. Non più come un imbuto, ma come una rete dinamica di interazioni.
"L’obiettivo di una giusta strategia non deve essere solo portare traffico, ma quello di costruire connessioni. Perché oggi, chi ti incontra per caso può diventare un cliente se lo hai saputo accogliere nel momento giusto" conclude Roger Pagini.

Come si traduce tutto questo nel lavoro concreto?

Chiunque voglia capire meglio cosa significa abbandonare il funnel e affrontare il marketing nel 2025 con una mentalità più realistica e più efficace consigliamo di consultare l’articolo del blog
Una lettura utile per chi lavora nel digital, ma anche per chi si è accorto che i suoi clienti non seguono più "il percorso giusto".

Posta un commento

Nuova Vecchia