NICOLA ZUCCARO - Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025, gli italiani saranno chiamati alle urne per votare 5 referendum abrogativi: quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza.
Ma quanti cittadini sanno che si voterà e su cosa si voterà? E' il quesito dei quesiti, più volte evidenziato in questi giorni di campagna referendaria dal mondo dell'informazione e dall'opinione pubblica e che, se rimarrà senza alcuna risposta, potrebbe determinare la bassa affluenza ai seggi e il conseguente nonchè mancato raggiungimento del Quorum.
Va ricordato che per la validità dei 5 Referendum, essendo gli stessi abrogativi, si dovrà raggiungere il 50% +1 degli aventi diritto al voto.
Questo obiettivo, secondo i promotori di questa campagna referendaria, potrebbe essere raggiunto. Per altri, invece no, tanto che dal punto di vista di alcuni esponenti del centro-sinistra, come in parte anche del centro-destra, il raggiungimento del Quorum sarebbe lontano al punto da prevedere, a netto delle percentuali, che l'affluenza ai seggi potrebbe fermarsi e oscillare nella forchetta compresa fra il 32 e il 35%. Un dato che, se raggiunto, rappresenterebbe un risultato ugualmente importante e soddisfacente per Elly Schlein. Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Segretaria del Partito Democratico, spinge a sostenere che, a prescindere dai contenuti referendari e alla luce del fatto che dal 2011 non si riesce più raggiungere il 50%+1 degli aventi diritto al voto in un Referendum abrogativo, sia giunto il momento di rivedere e di abbassare la soglia del quorum per i Referendum abrogativi.
Ciò, a partire dal 10 giugno, se, la consultazione referendaria svoltasi nei due giorni precedenti, si tradurrà, ancora un volta, in un nulla di fatto.
Tags
Politica