Lavoro, per attrarre i talenti serve una strategia chiara


Un approccio superficiale al recruiting costa alle aziende italiane milioni di euro in turnover e perdita di produttività

MILANO – Il mercato del lavoro italiano è afflitto da un elevato tasso di dimissioni e licenziamenti, un fenomeno che spesso affonda le radici in processi di selezione del personale inadeguati. Un approccio che privilegia le qualifiche formali rispetto alle competenze reali sta costando alle aziende italiane milioni di euro in turnover e perdita di produttività, compromettendone la competitività.

Errori nel recruiting: un costo per le aziende

Gli errori più comuni iniziano già nella fase di stesura degli annunci di lavoro. Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società di ricerca e selezione del personale, spiega: "Il rischio di commettere errori si manifesta fin dalla prima fase del processo di selezione. Troppo spesso gli annunci di lavoro vengono redatti senza un'analisi approfondita della posizione e delle reali esigenze aziendali, creando le premesse per scelte sbagliate".
I problemi si amplificano nelle fasi successive: dalla valutazione superficiale dei curricula alla conduzione di colloqui poco strutturati.
"Gestire job interview efficaci richiede competenze specifiche e una doppia expertise: conoscenze avanzate di recruiting e competenze tecniche per valutare le skill settoriali dei candidati", precisa Adami. "In loro assenza, la selezione si riduce spesso a un confronto di titoli di studio ed esperienze, trascurando le competenze concrete che faranno davvero la differenza sul posto di lavoro".

Oltre le qualifiche: visione strategica e potenziale di crescita

Un recruiting di qualità non si limita a valutare le competenze attuali, ma deve guardare al futuro. "È essenziale considerare la motivazione alla crescita, la curiosità intellettuale e le ambizioni professionali dei candidati" sottolinea l'esperta. "Solo così è possibile identificare collaboratori che non solo performeranno nell'immediato, ma contribuiranno alla crescita dell'azienda nel lungo termine".
In questa prospettiva, la progettazione di percorsi di sviluppo professionale strutturati diventa fondamentale per attrarre talenti e garantirne la retention.

Il costo occulto delle assunzioni sbagliate

Le conseguenze economiche di una selezione inadeguata sono significative e spesso sottostimate. I costi includono: Riavvio del processo di recruiting; Stipendi corrisposti a risorse non performanti; Investimenti in onboarding e formazione non recuperabili; Perdite di produttività e potenziale danneggiamento dell'immagine aziendale; Impatto negativo sul clima organizzativo del team.
Al contrario, l'inserimento della risorsa giusta può rappresentare il catalizzatore per il salto di qualità dell'azienda, il completamento di competenze strategiche nel team e l'acquisizione di nuovi clienti.

Verso un nuovo paradigma del recruiting

La sfida per le aziende italiane è evolvere da un approccio tradizionale, basato su criteri formali, verso metodologie di selezione più sofisticate che valorizzino le competenze concrete, il potenziale di crescita e l'allineamento culturale con l'organizzazione. Questo nuovo paradigma è cruciale per la competitività e la crescita sostenibile delle imprese.

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