Negli ultimi anni, il dibattito pubblico si è concentrato intensamente sul concetto di patriarcato, spesso usato per indicare un sistema sociale dominato dagli uomini. Tuttavia, accanto al patriarcato, va ricordata l'esistenza e l'influenza del matriarcato in diverse società, un aspetto meno discusso ma altrettanto significativo nella storia dell’umanità.
Le culture patriarcale e matriarcale non devono essere automaticamente etichettate come negative. Entrambi i sistemi, pur avendo rappresentato fasi importanti nell’evoluzione sociale, richiedono una lettura critica. Mentre il patriarcato è frequentemente associato a dinamiche di disuguaglianza e oppressione, il matriarcato è stato, in alcune culture, simbolo di equilibrio e centralità del ruolo femminile. Tuttavia, il superamento di queste strutture gerarchiche è fondamentale per costruire un modello sociale realmente inclusivo.
Oggi, in un mondo che mira all’uguaglianza di genere, è essenziale riconoscere che entrambe queste strutture appartengono a un passato che ha plasmato le società contemporanee. Piuttosto che condannare o idealizzare l’uno o l’altro, dobbiamo imparare dalle loro lezioni. Il vero progresso consiste nel superare le rigide gerarchie di genere, costruendo modelli inclusivi dove il potere non sia monopolio di un solo sesso, ma espressione di competenze, meriti e rispetto reciproco.
La riflessione sul superamento di queste gerarchie ci porta a considerare le sfide contemporanee, tra cui il fenomeno della violenza di genere. Su questo tema, la deputata Eleonora Evi offre un’analisi critica del panorama attuale.
Secondo Evi, il patriarcato non può essere considerato un fenomeno superato, nonostante alcune affermazioni istituzionali. Per il Governo italiano, come dichiarato dal Ministro Valditara, il patriarcato sarebbe stato “abolito per legge” nel 1975 con la riforma del diritto di famiglia. Tuttavia, i dati smentiscono questa semplificazione, evidenziando come le violenze di genere siano ancora una piaga profondamente radicata nella società.
Un ulteriore elemento che rende il fenomeno della violenza di genere più complesso è rappresentato dalla forte immigrazione, spesso non adeguatamente gestita, che negli ultimi anni ha interessato l’Italia. Sebbene la violenza di genere sia un fenomeno trasversale e non esclusivo a un contesto migratorio, l’aumento di situazioni critiche legate all’integrazione, alla povertà e alle disuguaglianze sociali può rappresentare un terreno fertile per dinamiche di abuso.
In particolare, Evi critica le affermazioni della Ministra Roccella, secondo cui non servirebbero nuove leggi per tutelare le donne. La deputata evidenzia la mancanza di interventi concreti sul piano educativo e formativo, a partire dalle scuole, dove si dovrebbe investire per promuovere un cambiamento culturale profondo. Questa trasformazione è essenziale per combattere la violenza di genere e demolire definitivamente le radici del patriarcato.
Il confronto tra patriarcato e matriarcato, quindi, non deve limitarsi a una contrapposizione sterile. Oggi più che mai, è necessario concentrare gli sforzi sulla costruzione di una società che superi le disuguaglianze di genere attraverso un'educazione consapevole e un impegno costante. Come afferma Evi, la lotta contro la violenza di genere deve continuare ogni giorno dell’anno, non solo per abbattere le ingiustizie, ma per garantire a uomini e donne una piena parità basata sul rispetto reciproco.
28 novembre 2024 - Giuliano Martini Ascalone