Viviamo in un'epoca in cui il tempo sembra scorrere più veloce, intrappolati in una spirale di notifiche, appuntamenti e aspettative. La società moderna, pur ricca di opportunità e progresso, rischia di perdere qualcosa di fondamentale: l’essenza dell’essere. Quella condizione profonda e autentica che ci connette con noi stessi e con il mondo, oggi, appare soffocata dal rumore costante della distrazione.
La società dell’ iperconnessione
La tecnologia, se da un lato ci ha offerto strumenti senza precedenti per comunicare e apprendere, dall’altro ha amplificato la nostra incapacità di restare presenti. Uno studio recente ha rivelato che l’essere umano medio controlla il proprio smartphone oltre 150 volte al giorno. Ogni notifica, ogni vibrazione diventa una calamita che ci distoglie da momenti di riflessione, dalla capacità di ascoltare, di sentire davvero.
Essere contro Apparire
Parallelamente, la società dell’immagine ci spinge verso l’apparire, mettendo in ombra ciò che siamo realmente. Sui social, ci confrontiamo con vite curate nei minimi dettagli, trascurando che si tratta spesso di costruzioni parziali e idealizzate. Questo confronto continuo ci porta a una sorta di alienazione, in cui la nostra identità è sempre più frammentata.
Risvegliare l’essenza
Riscoprire l'essenza dell'essere significa rallentare e ritrovare il valore della semplicità. Può voler dire scegliere di trascorrere un pomeriggio senza dispositivi, camminare in un bosco senza scattare una foto o ascoltare il silenzio senza sentire l’esigenza di riempirlo. Significa guardarsi dentro per comprendere cosa ci rende davvero felici, piuttosto che rincorrere modelli esterni.
L'importanza della consapevolezza
Pratiche come la meditazione, la mindfulness (consapevolezza) o anche la semplice abitudine di tenere un diario possono aiutare a riconnettersi con se stessi. La consapevolezza è un’ancora preziosa per evitare che la distrazione diventi il paradigma dominante della nostra esistenza. La mindfulness è spesso utilizzata per ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e promuovere il benessere mentale e fisico.
Questo non è solo un appello individuale, ma un invito collettivo. Scuole, aziende e comunità devono promuovere spazi e momenti che favoriscano il silenzio e la riflessione. Una società che riscopre l’essenza dell’essere è una società più sana, più empatica e più resiliente di fronte alle sfide.
In un mondo che ci vuole veloci e superficiali, scegliere di fermarsi e guardare in profondità è un atto di coraggio. Ritrovare l’essenza dell’essere non è un lusso, ma una necessità per ridare significato al nostro vivere. Non lasciamoci distrarre: la vera bellezza della vita è nel qui e ora.
18 novembre 2024 - Giuliano Martini Ascalone