La nuova puntata di Retroscena – I segreti del teatro, programma di Michele Sciancalepore in onda martedì 2 dicembre in seconda serata su TV2000, è dedicata al progetto Eneide – Teatro della Migrazione, un’esperienza artistica e umana dove accoglienza, visione e memoria diventano scena viva. L’ideatore del progetto, il regista Matteo Tarasco, racconta come la rilettura del mito virgiliano nasca come risposta alle posizioni radicali sul fenomeno migratorio mentre la testimonianza di Madi Keita, mediatore culturale profugo dal Mali, ricorda che "Ogni vita è una vita. Ogni vita vale".
Retroscena accende i riflettori sul progetto teatrale interculturale e multidisciplinare Eneide – Teatro della Migrazione un laboratorio intensivo in cui il mito di Enea – il primo grande migrante della nostra tradizione – diventa una chiave per comprendere i nostri tempi. Al centro del progetto, che ha coinvolto 30 giovani performer under 35, italiani e migranti, con l’obiettivo affrontare temi universali come lo sradicamento e l’incontro tra culture, c’è il lavoro guidato dal regista Matteo Tarasco e da Arianna Ilari. Tarasco rilegge la discesa negli inferi virgiliana come un viaggio nelle profondità dell’essere: "La migrazione è un problema… ma in senso etimologico" ci racconta rifacendosi all’origine greca della parola, ovvero ‘pro-ballein’ che significa ‘gettare davanti’: "Il problema migrazione, dunque, deve essere qualcosa che ci proietta oltre, un atto necessario per rinnovare la nostra cultura; e io voglio essere un uomo e un cittadino dell’oltre". Il programma dà voce anche agli altri protagonisti dell’iniziativa, tra cui Madi Keita, un giovane mediatore culturale proveniente dal Mali la cui odissea personale riecheggia quella di Enea. Keita, che conosce a memoria gli articoli della prima dichiarazione dei diritti dell’uomo ci offre una prospettiva potente: «Ogni vita è una vita. Ogni vita vale». E sul dibattito odierno afferma con chiarezza: "Chiudersi o respingere significa solo ignorare il problema. La gabbia non è una soluzione". Alla sua, si aggiunge la testimonianza di Massimo Di Rollo direttore della suggestiva Sala Raffaello che ospita il laboratorio di Tarasco. Di Rollo svela a Retroscena quelli che sono i suoi tre antidoti alla paura delle migrazioni: «Innanzitutto la parola chiave è "accoglienza". Poi bisogna superare la paura di essere defraudati. Infine divulgare il teatro perché permette di indossare i panni dell’altro e quindi ci allena all’ascolto».
Al termine della puntata l’appuntamento con la "sand artist" Gabriella Compagnone e infine la rubrica W il teatro, con i trailer teatrali degli appuntamenti della scena italiana selezionati da Retroscena.
