Sociale, Sara Cicolani nominata Cavaliere della Repubblica


ROMA
- È stata conferita a Sara Cicolani l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per la sua storia vera e di grande impatto sociale, capace di raggiungere milioni di persone e di cambiare il modo di parlare di malattia, disabilità, inclusione, diversità e fragilità.

Il riconoscimento premia un impegno civile concreto, nato da una vicenda personale e trasformato, nel tempo, in un lavoro culturale e sociale continuativo, che ha aiutato molte persone a non vergognarsi della propria condizione, a non nascondere le proprie fragilità, a non sentirsi più sole.

Quando una grave patologia neurologica degenerativa entra nella vita del compagno di vita Alfredo, tutto cambia anche per Sara. Il corpo di lui si immobilizza, le abitudini si trasformano, il quotidiano diventa più complesso.

Ma Sara e Alfredo fanno una scelta precisa: non chiudersi, non nascondersi, non permettere che la malattia diventi la loro identità. Decidono di restare ciò che sono sempre stati: una coppia, due autori, due persone che continuano a creare e a parlare al mondo.

Scelgono di condividere la loro vita così com’è, usando la scrittura, la musica, gli incontri dal vivo e anche i social come strumenti di dialogo. Non per cercare consenso, ma per offrire esempi concreti, aprire confronti, aiutare chi vive situazioni simili a non sentirsi solo.

La malattia non viene nascosta, ma nemmeno drammatizzata. La disabilità entra nella normalità. Diventa vita possibile. E proprio per questo, smette di fare paura.

Accanto a loro arriva Joy, un piccolo barboncino toy, che diventa un ponte naturale con le persone. Attraverso la quotidianità condivisa, Joy rende comprensibili aspetti che spesso vengono evitati: il bisogno di aiuto, la diversità, la fragilità. Senza spiegazioni tecniche, senza lezioni. Solo esempi concreti di vita.

Da questa scelta nasce un percorso che va oltre la dimensione privata.

Sara Cicolani trasforma quell’esperienza in impegno sociale concreto. Nascono libri, canzoni, progetti teatrali, incontri pubblici, portati nei teatri, nelle scuole, negli ospedali, nelle case famiglia.

Luoghi in cui le parole non spiegano cosa fare, ma mostrano che è possibile continuare a essere se stessi, anche quando la vita cambia direzione. Un lavoro costante che parla alle persone comuni, con un linguaggio semplice, diretto, umano.

I social diventano uno strumento, non il fine. Un mezzo per raggiungere milioni di persone e diffondere un messaggio chiaro: la malattia non annulla la dignità, la disabilità non cancella l’identità, la fragilità non è qualcosa di cui vergognarsi.

Nel tempo, questo modo di comunicare produce un impatto reale.

Libri, musica, teatro, incontri nelle scuole, negli ospedali, nelle case famiglia: un impegno continuo che non si limita al racconto, ma si traduce in presenza, ascolto, azione.

Un lavoro che ha portato temi come disabilità, malattia, diversità, bullismo, inclusione, rispetto e responsabilità civica dentro la vita quotidiana delle persone, aiutando molti a riconoscersi, a non sentirsi sbagliati, a trovare spazio e dignità.

È questo che la Repubblica ha riconosciuto in Sara Cicolani, ovvero la capacità di usare la propria storia per aiutare gli altri.

Di generare inclusione e consapevolezza attraverso la cultura, l’arte e l’incontro diretto.

Di dimostrare che anche nelle situazioni più difficili si può continuare a creare valore sociale e civile per il Paese.

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