ANTONIO SPERANZA - Il confronto resta essenziale nel rapporto tra istituzioni, sindacati di polizia e rappresentanze del personale militare. Dall’incontro con il Governo sono emersi segnali di attenzione per il riconoscimento del lavoro del personale di Polizia. Preso atto positivamente della politica contrattuale, delle assunzioni programmate e dello svecchiamento della Pubblica Amministrazione portata avanti dal Ministro Zangrillo, e per aver garantito la continuità dei rinnovi contrattuali di poliziotti, militari e pubblici dipendenti sino al 2030. Come per l’imminente convocazione del tavolo per il rinnovo del CCNL 2025–2027 e dell’impegno concreto assunto con il Ministro Piantedosi sul tema della previdenza dedicata e l’apertura del tavolo dedicato alla previdenza. Tuttavia, quanto emerso dal confronto deve tradursi rapidamente in decisioni concrete, il tempo che passa alimenta tensioni e conflittualità, soprattutto quando le posizioni pubbliche su temi sensibili non trovano la coerenza negli atti conseguenti.
Restano ancora aperti i nodi del finanziamento della specificità, e delle ineludibili misure integrative necessarie per il rinnovo del contratto dei dirigenti di polizia 2024–2026, il pagamento dello straordinario arretrato e una programmazione delle assunzioni che vada ben oltre il semplice turn over, anche attraverso una revisione degli attuali organici, così come l’assetto complessivo del comparto sicurezza-difesa.
Il confronto proseguirà in un clima di responsabilità, ma non di accondiscendenza. Servono risposte, le dichiarazioni d’intenti non sono sufficienti. Così in una nota Giuseppe Tiani, Segretario Generale del Siap, ed Enzo Letizia Segretario dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.
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