Contro la dittatura della perfezione

 


Contro la dittatura della perfezione

Una riflessione sull’imperfezione come forma di resistenza

 

Viviamo in un’epoca in cui la perfezione è diventata una religione laica, una promessa di salvezza che si insinua ovunque: nei volti levigati dei social, nelle performance lavorative, nei corpi scolpiti da filtri e chirurgia. Tutto sembra dover aderire a un modello ideale, senza errori, senza esitazioni. Ma cosa resta dell’essere umano quando la vita si trasforma in un esercizio di perfezionismo costante?

La perfezione promette sicurezza, accettazione, successo. È un’idea seducente: se saremo perfetti, nessuno potrà criticarci, rifiutarci, superarci. Tuttavia, questa corsa si rivela spesso una trappola. Nel tentativo di eliminare ogni imperfezione, cancelliamo anche ciò che ci rende autentici — la fragilità, la spontaneità, l’errore.

La società ci spinge a credere che il progresso coincida con la perfezione: algoritmi che anticipano i desideri, vite pianificate fino all’ultimo dettaglio, emozioni ottimizzate. Ma una vita perfetta, priva di imprevisti e difetti, è anche una vita priva di senso.

La storia, l’arte, la scienza stessa nascono dall’imperfezione. Gli errori diventano scoperte, le mancanze ispirano creazioni, le difficoltà forgiano caratteri. La perfezione, invece, è sterile: non evolve, non cresce, non cambia.

In un mondo dove tutto è programmato e ottimizzato, l’essere umano rischia di perdere il proprio ruolo. Se le macchine possono fare tutto meglio, più veloce, senza sbagli, quale spazio resta per la nostra imperfezione creativa, emotiva, irriducibilmente umana?

Accettare l’imperfezione non significa accontentarsi della mediocrità, ma riconoscere il valore del limite. È nel fallimento che impariamo, nel dubbio che cresciamo, nell’errore che scopriamo alternative.

Una vita perfetta, priva di inciampi, non è una vita piena: è un’esistenza piatta, inutile, perché priva di tensione, di desiderio, di sorpresa.

La vera perfezione, forse, sta proprio nell’imperfezione: nel coraggio di mostrarsi per ciò che si è, nel difendere la propria umanità in un mondo che tende all’artificio. Inseguire la perfezione assoluta significa rischiare di cancellarsi.

Meglio un errore autentico che un’esistenza impeccabile ma vuota.

 

30 ottobre 2025   -   Giuliano Martini Ascalone

 

 

 

AFORISMA:

Nell’ossessione di essere perfetti smarriamo la nostra verità: cancelliamo l’errore e con esso la meraviglia, inseguiamo l’assoluto e perdiamo la vita. Solo l’imperfezione custodisce il senso dell’esistere.

La troppa perfezione non ci rende migliori, ci rende inutili.


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