Internalizzazione Rsa Ostuni, Tommaso Gioia: 'La normativa è chiara, amati non indossi i panni del censore'


«L’Assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese ha già ampiamente illustrato le ragioni per cui non è possibile procedere con l’internalizzazione della sola RSA di Ostuni, senza estendere questo provvedimento anche alle altre strutture sanitarie regionali di proprietà delle ASL. L’internalizzazione di una struttura privata non è soltanto un atto di natura sanitaria, ma rappresenta un atto di indirizzo politico. Di conseguenza, spetta al Consiglio Regionale, insieme al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità, deliberare in tal senso. L’assessore Fabiano Amati la smetta di indossare i panni del giurista e del censore perché sono certo che in fondo sia d’accordo con me sul fatto che non sia giusto fare figli e figliastri». Lo afferma Tommaso Gioia, consigliere per la Sanità del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

«Per quanto riguarda la RSA di Ostuni – prosegue Gioia - il Direttore Generale della ASL di Brindisi, Maurizio De Nuccio, da oltre due anni attende indicazioni per poter bandire una nuova gara. In tutto questo tempo, non ha ricevuto alcuna risposta. In assenza di disposizioni, è stato quindi costretto a prorogare il contratto con il gestore attuale, che risulta in proroga dal 2022 perché non poteva certo mettere per strada 64 persone. E allora se esistono delle responsabilità sulla vicenda, queste sono da ricondurre al Dipartimento, non certo alla Asl. Per quanto riguarda, inoltre, il caso delle 11 RSA di proprietà pubblica, assegnate anni fa alla Fondazione San Raffaele della famiglia Angelucci e successivamente transitate ad altre società – rimarca Gioia -, secondo cui Amati ha dichiarato di voler approfondire i passaggi e i relativi atti per individuare eventuali profili di criticità, sorgono spontanee alcune domande: si accorge solo oggi di queste situazioni? Siede in Regione da oltre vent’anni e con quegli atti hai convissuto per decenni. In tutto questo tempo, cosa ha fatto? In qualità di presidente della Commissione Bilancio ha visto scorrere i bilanci con oltre 250 milioni di euro destinati alla Fondazione San Raffaele. Non si è sei mai chiesto a che titolo? La normativa è chiara: laddove sia possibile indire una gara, la si deve fare. In questo caso, sarebbe stato possibile farlo, se solo la Regione avesse dato un chiaro indirizzo diverso. Cosa che invece è avvenuta, ad esempio, per i centri neurolesi di Ceglie Messapica e per le RSA di Campi, Troia e Sannicandro, che sono state internalizzate con apposita legge. In assenza di atti formali analoghi, la proroga tecnica per Ostuni si rende necessaria. E infine è dovere di tutti e quindi anche di Amati approfondire tutti gli atti amministrativi e negoziali che hanno caratterizzato il rapporto tra la Asl di Brindisi e i soggetti gestori della RSA rispetto ad operazioni di compensazione tra crediti e debiti e su eventuali riduzioni o azzeramenti di canoni. Ma qui non si discute nel merito, ma sul metodo e gli annunci di Amati molto spesso suonano come ostili e non rappresentano in alcun modo atti volti all’esercizio di una funzione di controllo. Tutto questo non fa bene né alla politica né alle istituzioni» conclude Tommaso Gioia.

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