Alessandro Cunsolo: la voce discreta dello spettacolo


A cura di ILARIA SOLAZZO

Alessandro Cunsolo, l’uomo che racconta lo spettacolo con passione e mestiere

C’è un uomo, dietro le quinte di una delle realtà editoriali più frizzanti del panorama culturale italiano, che ha fatto della curiosità, della costanza e dell’amore per lo spettacolo la sua cifra stilistica. Si chiama Alessandro Cunsolo, ed è il direttore – ma sarebbe meglio dire l’anima – di Mondospettacolo, magazine online che ogni giorno racconta con attenzione e sensibilità il mondo del cinema, della musica, del teatro, della fotografia e di tutto ciò che fa cultura e intrattenimento.
Cunsolo non è un semplice direttore: è un osservatore appassionato, uno che non si limita a gestire un portale, ma lo vive, lo abita, lo costruisce giorno per giorno insieme a una redazione composita e affiatata. Il suo modo di fare giornalismo è fatto di ascolto, di curiosità sincera, di quella capacità tutta italiana di mettere le persone al centro delle storie. Ma non solo: Alessandro si è anche messo in gioco come attore, recitando nel film Rabbia Furiosa: Er Canaro (2018), diretto da Sergio Stivaletti, un horror ispirato a fatti di cronaca che ha consolidato la sua presenza nel mondo del cinema anche davanti alla macchina da presa. Inoltre, il suo ruolo di Casting Director per film come Smoking Tar (2017) e Iron Fighter (2024) dimostra una versatilità che spazia dalla gestione editoriale alla produzione cinematografica.

La voce dello spettacolo arriva in radio

Non pago della parola scritta, Cunsolo ha deciso di mettere la voce, oltre alla penna – o meglio, alla tastiera. Il 15 gennaio 2025 ha debuttato su TalkCity Web Radio, portando in onda il programma Mondospettacolo, che conduce ogni mercoledì pomeriggio. È uno spazio breve, una mezz’ora scarsa, ma denso di contenuti: interviste, racconti, dietro le quinte, aneddoti e confidenze di artisti, attori, registi, autori. Insomma, tutto ciò che ruota intorno al vasto universo dello spettacolo.
Alla prima puntata hanno partecipato nomi come Michael Segal, volto noto del cinema indipendente, e Desirée Giorgetti, attrice intensa e sensibile. Entrambi hanno raccontato la propria esperienza in modo diretto, umano, senza filtri. Proprio come piace a Cunsolo: niente frasi fatte, niente narcisismo, solo verità.

Una redazione fatta di persone, non di ruoli

Chi conosce Mondospettacolo sa bene che non è un semplice sito d’informazione. È piuttosto una comunità di voci diverse che si confrontano e si contaminano. Cunsolo guida questa orchestra con discrezione e fermezza, lasciando spazio a ciascuno, ma tenendo sempre saldo il timone.
Tra i suoi collaboratori ci sono critici musicali, esperti di cinema, firme giovani e curiose che crescono sotto la sua guida. Ma c’è anche una redattrice particolare, nata dall’intelligenza artificiale, che ha affiancato il lavoro umano in modo sperimentale e, a tratti, sorprendente. Una scommessa vinta, quella di Cunsolo, che ha saputo vedere nell’AI non un nemico, ma un alleato creativo.

La cultura come mestiere, la curiosità come vocazione

Cunsolo non ama apparire, ma quando lo fa – durante eventi, concorsi, manifestazioni – lascia il segno. Lo si è visto in molte edizioni di Miss Spettacolo o di concorsi come Mister e Lady Spettacolo Winter, dove ha partecipato anche come giurato. Eventi che rappresentano un’estensione naturale del lavoro editoriale: dal digitale al reale, dalla parola al palco.
Tutto quello che fa ha un filo rosso che lo lega: l’idea che lo spettacolo sia prima di tutto un fatto umano. Dietro ogni artista, c’è una persona. Dietro ogni successo, una storia. Ed è proprio quella storia che Cunsolo cerca, trova e racconta, con la pazienza e la dedizione di chi sa che il giornalismo culturale non è solo informazione, ma anche empatia, ascolto, rispetto.

Una narrazione che non insegue i riflettori, ma li accende

Nel panorama spesso affollato e rumoroso dell’informazione online, Mondospettacolo si distingue per uno stile sobrio, rispettoso e profondo. Non urla, non scandalizza, non rincorre il gossip. Cerca la bellezza, la verità, il talento. E lo fa con una voce calma, ma ferma. Proprio come quella del suo direttore.
Alessandro Cunsolo non è solo un giornalista, è un costruttore di ponti: tra artisti e pubblico, tra cultura alta e intrattenimento popolare, tra passato e presente. E forse è questo il segreto del suo successo: raccontare lo spettacolo senza dimenticare mai l’umanità che lo rende possibile.

L'intervista

Alessandro Cunsolo in un momento di lavoro, con il suo caratteristico cappello da cowboy, simbolo della sua passione per i film western.

D. Benvenuto Alessandro, grazie di aver accolto il nostro invito. Partiamo dalla prima domanda...come nasce Mondospettacolo?

R. Nasce da un’intuizione, ma anche da un bisogno: quello di creare uno spazio in cui parlare di spettacolo con passione e rispetto. All’inizio era solo un blog, poi è diventato un vero magazine online. Il resto è venuto con il tempo, grazie al lavoro e all’amore per questo mondo.

D. Qual è la linea editoriale che hai voluto imprimere fin da subito?

R. Raccontare il bello, senza fronzoli ma con profondità. Niente gossip urlati, niente polemiche gratuite. Voglio che chi legge Mondospettacolo trovi un racconto sincero, umano e rispettoso dell’artista e del suo lavoro.

D. Hai recitato in "Rabbia Furiosa di Sergio Stivaletti" e sei stato Casting Director per altri film. Come concili queste esperienze con il tuo ruolo di direttore?

R. Recitare in Rabbia Furiosa è stata un’esperienza unica, un modo per vivere il cinema dall’interno. Il ruolo di Casting Director, invece, mi permette di scoprire talenti e costruire ponti tra artisti e produzioni. Entrambe le esperienze arricchiscono il mio lavoro a Mondospettacolo, perché mi danno una visione più completa del settore.

D. Oggi sei anche in radio con "TalkCity". Come vivi questa nuova esperienza?

R. È una bellissima sfida. Dopo anni dietro le quinte, la radio ti espone, ti mette in gioco in un altro modo. Ma è anche molto gratificante: la voce arriva diretta, senza filtri. È un altro tipo di intimità con il pubblico.

D. Il pubblico come ha reagito a questo passaggio dalla pagina scritta alla voce?

R. Molto bene. Chi già seguiva il sito ha apprezzato il fatto di sentire "dal vivo" le voci dei protagonisti. E poi la radio permette di raggiungere anche un pubblico nuovo, più ampio, magari meno abituato alla lettura online.

D. Hai ospitato attori, registi, autori. Che tipo di intervista ti piace fare?

R. Quelle in cui l’intervistato si sente a suo agio. Non amo le domande provocatorie, cerco di creare un clima di fiducia. Voglio che chi mi parla si racconti con sincerità, senza maschere. Solo così nascono conversazioni vere.

D. Come scegli i tuoi ospiti?

R. Cerco persone con una storia da raccontare. Non mi interessa solo la fama o la visibilità. Mi affascina chi ha un percorso, chi ha qualcosa da dire, anche fuori dai riflettori. A volte scopro talenti incredibili poco conosciuti.

D. Mondospettacolo è anche una redazione. Come gestisci il tuo team?

R. Con ascolto e condivisione. Cerco di valorizzare ogni collaboratore per quello che sa fare meglio. Non mi piace imporre una linea rigida. Ognuno porta il suo stile, il suo punto di vista. Io coordino, ma lascio libertà.

D. Hai scelto di collaborare anche con un’intelligenza artificiale. Perché?

R. Perché credo nell’innovazione, ma anche nel buon senso. L’AI può essere un supporto interessante se usata bene. Non sostituisce il lavoro umano, lo arricchisce. È una sfida culturale, prima ancora che tecnologica.

D. Ti vediamo spesso anche in giuria a eventi e concorsi. Che ruolo hanno nel tuo percorso?

R. Sono occasioni per stare tra la gente, per vedere i giovani che si mettono in gioco. E poi servono a costruire relazioni, a scoprire nuovi volti. Ogni evento è un osservatorio sul presente dello spettacolo italiano.

D. Cosa ti ha insegnato questo mestiere nel tempo?

R. A non giudicare in fretta. A capire che dietro ogni artista c’è una persona, con i suoi successi e le sue fragilità. E che lo spettacolo, al di là delle luci, è fatto di tanto lavoro, fatica, attese. È un mondo vero, non solo vetrina.

D. Cosa ti emoziona ancora oggi dopo tanti anni?

R. Le storie. Quando qualcuno mi racconta il suo percorso e sento la passione negli occhi, nella voce. È lì che capisco perché faccio questo lavoro. Non smettere mai di emozionarmi è il mio metro per capire se sto andando nella direzione giusta.

D. Un sogno che hai ancora nel cassetto?

R. Veder crescere Mondospettacolo sempre di più, magari con una versione televisiva. Ma soprattutto, continuare a raccontare il mondo dello spettacolo con onestà, umiltà e curiosità. Se non perdi la voglia di scoprire, sei già a metà strada.

Alessandro Cunsolo sul set di un evento Mondospettacolo, sempre pronto a catturare il talento con il suo sguardo attento.

In un’epoca in cui tutto corre veloce, dove l’apparenza spesso schiaccia il contenuto e il rumore sovrasta l’ascolto, incontrare figure come Alessandro Cunsolo fa bene. Fa bene perché ricorda che lo spettacolo non è solo un mondo di luci, ma anche di ombre, di attese, di storie vere. Fa bene perché dimostra che si può fare cultura con passione e rigore, senza rinunciare all’umanità.

Cunsolo non cerca il centro della scena, ma lavora affinché quella scena resti viva, credibile, onesta. È uno di quei narratori silenziosi che illuminano gli altri, lasciando che siano le voci, le emozioni e i percorsi a parlare. E forse è proprio in questa discrezione attenta che si nasconde la sua forza più grande. Perché, come accade nelle migliori interviste, è nel non detto che si riconosce il rispetto per chi ha qualcosa da raccontare.

Fonti
- [Mondospettacolo](www.mondospettacolo.com) per articoli e informazioni sul portale.
- [IMDb](www.imdb.com/name/nm8637724/) per i crediti cinematografici, incluso Rabbia Furiosa: Er Canaro (2018).
- [MYmovies.it](www.mymovies.it/persone/alessandro-cunsolo/476538/) per dettagli aggiuntivi.
- Post su X e articoli correlati per confermare la presenza su TalkCity Web Radio e il ruolo di Alessandro Cunsolo.

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