La collezione d’arte di Achille della Ragione, dottore e storico dell’arte (1947-2025)


Disanima su tre opere della sua collezione napoletana

FRANCESCO CARACCIOLO - Un cultore dell’arte napoletana appassionato ed estremamente lungimirante ci ha lasciati pochissimi giorni fa, lasciando un vuoto incolmabile in merito agli studi sulla pittura napoletana tra ‘600 e ‘700: Achille della Ragione, medico e studioso della cultura artistica partenopea.

Dopo un’importante formazione scientifica e letteraria, e dopo essere stato per anni un rinomato ginecologo, egli ha dedicato una buona parte della sua vita alla ricerca storico-artistica cimentandosi nella scrittura di saggi e di cataloghi che s’incentravano in modo particolare sull’ambito culturale ed artistico a lui più congeniale: il ‘600 napoletano, da lui chiamato il "secolo d’oro della pittura napoletana", appellativo che Achille ha adottato come titolo persino per la sua imponente raccolta di saggi, di una decina di volumi, in cui mette a fuoco la straordinaria evoluzione della pittura napoletana che proprio nel XVII sec. vivrà la sua stagione più proficua. Tuttavia, in questa sede mi preme introdurre un breve discorso circa la sua bella collezione di opere - che consiste non soltanto in una raccolta di dipinti ma comprende parimenti opere di altro genere, tra cui busti in marmo, acquerelli, porcellane e oggetti di antiquariato – ubicata nella sua villa di Posillipo in cui era solito riunire amici ed intellettuali. Di Achille della Ragione (fig. 1) sono famose le passeggiate alla scoperta dei capolavori custoditi in chiese e altri monumenti napoletani che lui stesso descriveva, attirando l’attenzione e suscitando l’ammirazione di numerosi appassionati che accorrevano di volta in volta per assistere alle sue descrizioni molto esaustive dei capolavori presenti nei maggiori monumenti partenopei.

Achille Della Ragione (Fig. 1)

La sua collezione è illustrata da un catalogo, da lui stesso redatto nel 1997, con oltre cento pagine e numerose foto a colori. La raccolta comprende opere che spaziano dalla pittura veneta del ‘400 alla pittura locale dei primi del ‘900. Dalla raccolta di Achille della Ragione intendo estrapolare segnatamente tre opere, molto diverse tra di loro, che documentano la passione filologica e la cura con cui lo studioso ha avviato un importante museo collezionistico privato che ci fornisce numerosi approfondimenti anche sugli artisti minori ma non per questo meno dignitosi e richiesti dal collezionismo. La prima opera che ha catturato inevitabilmente la mia attenzione è un dipinto, una tempera su tavola di cm 47 x 37, appartenente alla cerchia di Jacobello del Fiore (1370 – 1439), artista veneto del Gotico internazionale. Studiata persino da Federico Zeri, l’opera proviene dal Museum of Art di Toledo negli Stati Uniti ed ha uno stato conservativo pressoché perfetto: la Madonna col Bambino (fig. 2). Ha un fondo oro di straordinaria bellezza e incanta soprattutto lo sguardo che la Vergine incrocia con il Bambino; la veste della Madonna è impreziosito da una fitta trama di decorazioni in oro, molto delicate, le quali sono riecheggiate anche nei nimbi circolari delle due figure sacre. La cornice, che richiama l’arte del Rinascimento, non è coeva alla tempera ma dovrebbe risalire ai primi dell’Ottocento.

Jacobello del Fiore (cerchia), Madonna col Bambino, XV sec., Collezione A. della Ragione, Napoli (Fig. 2)

Un’altra opera degna di nota, proveniente dalla raccolta delle Opere Pie di Napoli, è un Ecce Homo (fig. 3) attribuito al pittore napoletano della Controriforma Giovanni Bernardo Lama (1530 ca. – 1600 ca.). Il dipinto, un olio su tela di cm 80 x 60, ha avuto una vicenda attributiva alquanto complessa in quanto alcuni critici di area partenopea si sono avvicendati nell’attribuirla a diverse mani: a Fabrizio Santafede, secondo il parere del prof. Pavone; o si tratterebbe di una derivazione da un dipinto dello spagnolo Luis de Morales secondo l’opinione del prof. Spinosa; infine, un’altra ipotesi presa in considerazione è che sia una copia da un dipinto perduto dello stesso Giovanni Bernardo Lama , derivante da una composizione di Sebastiano del Piombo, a detta del prof. De Castris. Comunque sia, ritengo il dipinto di un certo interesse in quanto esso mostra un certo realismo nella rappresentazione del Cristo, il quale appare molto sofferente nell’espressione del viso; inoltre, la figura di Gesù è in meditazione con le braccia conserte, risaltando egli stesso su un di un fondo scuro, sul quale domina il colore della veste, un rosa dalla tonalità molto calda e delicata.

G. B. Lama (attr.), Ecce Homo, inizi '600, Collezione A. della Ragione, Napoli (Fig. 3)

Concludo la mia disanima con una scultura in marmo moderna di un autore molto interessante, Francesco Jerace (1853- 1937), scultore calabrese esponente della scuola napoletana tra la fine dell’800 e la prima metà del secolo successivo. La scultura presente nella collezione di Achille della Ragione dal titolo Victa è un busto in marmo bianco con colonna in legno: firmata sul retro dall’autore, essa proviene dalla Collezione Achille Lauro di Napoli. Il marmo (fig.4) raffigura una donna discinta la quale personifica a sua volta la Polonia vinta ma non domata. L’artista espose per la prima volta la sua scultura alla mostra di Torino del 1880, ottenendo un grande riscontro. Successivamente Jerace replicò il marmo altre volte, uno dei quali è conservato presso il Museo Filangieri di Napoli. Attraverso questo busto Jerace ha espresso un ideale di bellezza femminile senza tempo contrassegnato da un “mirabile equilibrio spirituale e formale” (Cfr. Alfonso Frangipane).

Francesco Jerace, Victa, 1879-80, Collezione A. della Ragione, Napoli (Fig. 4)

La materia scultorea appare carnosa, ricca e trasparente; Achille della Ragione, parlando di questa statua, afferma che si tratta di un "archetipo immobile della femminile bellezza". Ritengo altresì doveroso inserire in questa sede il messaggio di cordoglio, rivolto ad Achille della Ragione, da parte del direttore Pietro di Loreto il quale parla di Achille con stima e profonda amicizia: il link è https://www.aboutartonline.com/laddio-ad-achille-della-ragione-ci-lascia-un-appassionato-cultore-dellarte-partenopea/ .

Fonti: A. Della Ragione, Collezione della Ragione, Ed. Napoli Arte,1997;

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