Zangrillo: 'Con l'IA nella Pubblica Amministrazione non ridurremo posti di lavoro. Libereremo le nostre persone da attività che le macchine fanno più velocemente'


"Vorrei essere chiaro: noi stiamo utilizzando l'intelligenza artificiale non per ridurre posti di lavoro, ma per liberare le nostre persone da attività che le macchine fanno in modo migliore e più velocemente": lo ha detto Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, intervenendo da remoto a 'Futuro Direzione Nord', la rassegna di convegni istituzionali promossa dalla Fondazione Stelline e organizzata nella sede di Assolombarda a Milano dal titolo 'Scelte per tempi difficili'.

"Stiamo utilizzando lo strumento della dell'intelligenza artificiale su diversi nostri progetti che sono intesi sostanzialmente a sostituire l'uomo con la macchina per tutte le attività meccaniche, per tutte le attività ripetitive" ha spiegato il ministro, sottolineando che questo "ci consente di utilizzare le persone liberate da attività ripetitive su attività a più alto valore aggiunto".

Per esempio, come ministero "forniamo un servizio che è quello di cercare di aiutare le persone nell'orientarsi sulle offerte di concorsi pubblici. Nel 2024 - ha ricordato Zangrillo - abbiamo pubblicato 22.000 bandi di concorso; quindi, per un cittadino che vuole entrare nella pubblica amministrazione è anche difficile districarsi nella scelta del concorso ad hoc per le sue aspettative per le sue caratteristiche".

Oggi questo tipo di servizio "veniva fornito dall'uomo", quindi "si apriva un ticket, il cittadino poteva mettersi in contatto con noi e noi in qualche giorno, in qualche settimana, davamo delle risposte. Adesso - ha proseguito il ministro - questo servizio non lo fanno più le nostre persone, ma lo fa un avatar, un assistente virtuale gestito dall'intelligenza artificiale che queste risposte le fornisce praticamente in tempo reale, in 20-30 secondi".

Le persone che facevano questo servizio "non le abbiamo licenziate, evidentemente, ma adesso le stiamo utilizzando per strutturare meglio i percorsi formativi e i percorsi che vanno a lavorare sulla definizione delle procedure concorsuali. Quindi - ha concluso -, abbiamo liberato le persone da un'attività che la macchina può fare molto meglio per dedicarle invece ad attività che la macchina non riesce a fare perché c'è bisogno dell'intelligenza umana, c'è bisogno del lavoro dell'uomo".

Posta un commento

Nuova Vecchia