Myanmar. Fassino (Pd): 'Non si lasci solo il Myanmar'


"Di fronte al devastante terremoto che ha colpito il Myanmar, è necessario un impegno costante e continuo della comunità internazionale, che non si esaurisca negli aiuti delle prime ore. Decine di migliaia di persone sono senza casa, interi villaggi rasi al suolo, scuole, ospedali e infrastrutture pubbliche del tutto inagibili. Da subito va avviata un immensa opera di ricostruzione che non può essere caricata sulle sole spalle del Myanmar". Lo ha dichiarato Piero Fassino incontrando in questi giorni a Roma la signora Zin Mar Aung, Ministro degli Esteri del Governo di unità nazionale del Myanmar, espressione delle forze democratiche di opposizione alla dittatura militare che dal 2021 opprime il Paese.

Il Ministro era accompagnata dalla Presidente dell'Istituto Cervi, Albertina Soliani, da anni impegnata generosamente nella solidarietà con il Mianmar "L'impegno internazionale - ha aggiunto Fassino - deve anche dedicarsi ad allentare la drammatica guerra interna che strozza il Paese, operando per una tregua delle operazioni militari, per un amnistia che liberi Aung San Su Ky e tutti i prigionieri politici, per aprire spazi utili ad una transizione che restituisca il Myanmar alla democrazia". "Anche il governo italiano - ha concluso Fassino - agisca e solleciti l'Unione europea ad attivarsi e in questa direzione il PD presenterà atti parlamentari che manifestino in modo esplicito e concreto la determinazione a non lasciare solo il Myanmar".

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