'Dalla Germania due segnali utili anche per l’Italia: la partecipazione sale e l’80% sceglie tutto tranne la destra', il Presidente delle ACLI Emiliano Manfredonia interviene sul risultato del voto tedesco e sulle indicazioni chiare per il nostro Paese


"Una domanda di cambiamento chiarissima per migliorare davvero le condizioni di vita dei cittadini, ma, allo stesso tempo due dati evidenti che sono segnali anche per il nostro Paese". Così la prima fotografia delle elezioni federali tedesche scattata dal Presidente delle ACLI, Emiliano Manfredonia.

"Il primo dato è la forte partecipazione al voto" afferma Manfredonia "che ha lanciato un segnale in controtendenza rispetto alla generale disaffezione che si è misurata in questi anni in Germania come nel resto dell’Europa e come nella nostra Italia, dove votano meno di uno su due. Questa crescita degli elettori può essere considerato un messaggio positivo però solo se significasse davvero uno stimolo concreto alle forze politiche ed alle istituzioni perché recepiscano il segnale degli elettori, e cerchino le strade migliori per rispondere alle paure, ai bisogni ed alle aspirazioni di una società attraversata da ansie e dubbi".

"La seconda notizia, come è ovvio" continua il Presidente delle ACLI "è il risultato dell’AFD, il partito di estrema destra sponsorizzato sia dalla Russia di Putin sia dall’America di Trump, e che ha ottenuto un 20% impensabile fino a qualche anno fa, ma molto atteso dall’opinione pubblica in questi giorni: un risultato che non sembra però una piena adesione alle linee politiche e programmatiche di quel partito, ma la spia di un malessere morale diffuso, che attraversa tutta l’Europa e trova particolare concentrazione nei Paesi dell’Est (e, in Germania, nel territorio dell’ex RDT). In particolare, un malessere che trova alimento nel loro rapporto irrisolto con una democrazia che non ha mantenuto fino in fondo la promessa di un miglioramento delle condizioni sociali ed economiche. In ogni caso, la vera notizia, guardando ad altri Paesi, è che l’80% dei tedeschi NON ha votato per l’AFD. E se veramente la CDU/CSU rinnovasse una coalizione con la SPD per la creazione di un Governo democratico ed europeista, sarebbe decisivo che questo Governo non si limitasse a festeggiare lo scampato pericolo, ma si dovrebbe fare carico della domanda che sale fortemente dall’elettorato – sia dall’ 80% che dal 20%- per un cambiamento reale nelle condizioni di vita delle persone e per la ricostruzione di un tessuto sociale fortemente lacerato".

"Le ACLI" conclude Manfredonia "continueranno ad operare in Italia, in Germania ed in tutti i Paesi in cui sono presenti per una seria educazione alla democrazia e alla responsabilità sociale, ripudiando ogni concezione autoritaria, nazionalista e populista che, per sua natura, come si presenti, è anticristiana, come hanno ricordato prima del voto i Vescovi tedeschi".

Posta un commento

Nuova Vecchia