Il diritto di sognare che nessuno può negare

 


Viviamo in un mondo che spesso impone ritmi frenetici, dettati da obiettivi concreti e risultati tangibili. Eppure, dietro ogni grande progresso, ogni rivoluzione culturale, e ogni passo avanti dell’umanità, c'è sempre stato un sogno. Sognare non è solo un diritto, ma una necessità che nessuno può negare o sopprimere.

Il sogno è ciò che spinge un giovane a guardare oltre i limiti della propria realtà, è la scintilla che accende la creatività di un artista, è il motore che muove uno scienziato verso scoperte rivoluzionarie. Sognare è, in fondo, un atto di resistenza alla mediocrità e alla rassegnazione. Chi sogna guarda il mondo non solo per quello che è, ma per quello che potrebbe essere.

Eppure, oggi i sogni sembrano essere sempre più soffocati. La precarietà lavorativa, le disuguaglianze sociali, il peso delle aspettative sociali o familiari, spesso costringono le persone a mettere da parte i propri desideri più profondi per inseguire ciò che viene percepito come “necessario” o “razionale”. A tutto questo si aggiunge l’impatto della tecnologia moderna, in particolare degli smartphone, che indirettamente precludono il diritto di sognare. La continua connessione, l’esposizione costante a stimoli superficiali e la dipendenza dal mondo virtuale riducono il tempo dedicato alla riflessione e alla creatività, allontanandoci dalla capacità di immaginare un futuro diverso.

In questo contesto, è fondamentale ricordare che sognare è un diritto universale. Nessuna legge, nessuna crisi economica o sociale può privare una persona del diritto di immaginare un futuro diverso e migliore. Questo diritto non conosce barriere di età, genere, cultura o provenienza. Ogni essere umano ha diritto a costruire nella propria mente un mondo in cui esistano opportunità, equità e bellezza.

Ma non basta riconoscere il diritto di sognare. Bisogna coltivarlo. Le istituzioni educative devono insegnare ai bambini che il coraggio di sognare è il primo passo verso la costruzione di una vita autentica e significativa. Le politiche pubbliche dovrebbero garantire spazi e strumenti che favoriscano l’espressione delle aspirazioni individuali e collettive. La società stessa dovrebbe imparare a valorizzare i sogni e le idee innovative piuttosto che limitarsi a giudicarle in base alla loro immediata utilità.

Il sogno di un mondo migliore non appartiene solo ai giovani, agli artisti o agli innovatori. Appartiene a tutti noi. Quando permettiamo ai nostri sogni di guidarci, non solo miglioriamo la nostra vita, ma contribuiamo a rendere migliore anche la società in cui viviamo. Ogni progresso, piccolo o grande, è nato da qualcuno che ha avuto il coraggio di sognare l’impossibile.

In un periodo storico in cui cinismo e sfiducia sembrano prevalere, ricordiamoci di proteggere e alimentare il nostro diritto di sognare. Perché è attraverso i sogni che troviamo la forza di costruire un futuro che valga davvero la pena di essere vissuto.

 

28 gennaio 2025 - Giuliano Martini Ascalone


Posta un commento

Nuova Vecchia