Nel contesto odierno, dove l'informazione è teoricamente accessibile come mai prima d'ora, appare evidente un paradosso: viviamo in una società che, nonostante l'abbondanza di dati, notizie e aggiornamenti in tempo reale, sembra essere sempre più "bendata". Non si tratta di una cecità fisica, ma di una cecità voluta o imposta da dinamiche complesse, che limitano la capacità critica e offuscano la consapevolezza collettiva.
Informazione: Sovraccarico e Manipolazione
Siamo sommersi da una quantità tale di informazioni che, anziché aiutarci a comprendere meglio la realtà, spesso ci confonde e ci disorienta. Questo sovraccarico, definito "infodemia", rende difficile distinguere tra notizie rilevanti e banali. A ciò si aggiunge un uso spregiudicato delle notizie false o distorte, strumenti di manipolazione utilizzati per pilotare l'opinione pubblica o distogliere l'attenzione dalle questioni davvero importanti.
I social media, in particolare, rappresentano una fucina di contenuti in cui verità e menzogna si mescolano indistintamente. La cosiddetta "bolla informativa" - alimentata dagli algoritmi che ci mostrano solo ciò che vogliamo vedere - ci isola in una realtà parziale, dove le opinioni contrarie vengono demonizzate o ignorate, limitando così il confronto e il dibattito sano.
L'illusione della libertà
In una società apparentemente libera e democratica, dove ognuno può esprimere il proprio pensiero, l'illusione della libertà di scelta è diventata uno dei più grandi inganni moderni. Spesso siamo portati a credere di essere liberi di formare le nostre opinioni e di agire di conseguenza, ma siamo inconsapevolmente influenzati da meccanismi nascosti che orientano i nostri pensieri e le nostre decisioni.
L'influenza delle lobby, la pressione delle grandi corporazioni e il ruolo dei media mainstream, controllati da interessi politici ed economici, formano una rete di condizionamenti che, senza rendercene conto, limitano le nostre scelte. La libertà, dunque, non è assente, ma è mediata e filtrata da poteri invisibili che plasmano la società a loro piacimento, "bendando" gli individui.
La paura come strumento di controllo
In una società bendata, la paura diventa un'arma potente. La paura dell'ignoto, dell'altro, del cambiamento viene sfruttata per mantenere il controllo. Le crisi economiche, la pandemia, i conflitti internazionali sono alcuni esempi di come il terrore collettivo possa essere utilizzato per giustificare misure restrittive, soppressioni di diritti e sorveglianza di massa.
Questa strategia non solo soffoca la libertà individuale, ma alimenta la divisione sociale, generando una polarizzazione estrema tra chi accetta la narrazione dominante e chi vi si oppone. Il risultato è una società frammentata, incapace di unirsi per affrontare le sfide comuni.
La responsabilità individuale e collettiva
Se è vero che la società è bendata da poteri invisibili, è altrettanto vero che ogni individuo ha la responsabilità di togliersi il proprio velo. La consapevolezza critica, l'educazione e la volontà di cercare la verità, nonostante le difficoltà, sono fondamentali per superare questa condizione di cecità autoimposta.
Non possiamo limitarci a essere spettatori passivi. Dobbiamo impegnarci attivamente nel cercare informazioni veritiere, nel confrontarci con opinioni diverse e nel partecipare al dibattito pubblico. Solo così potremo costruire una società in cui l'informazione non è strumento di controllo, ma base per una democrazia partecipativa e consapevole.
Conclusione
La società bendata è il risultato di una combinazione di fattori: sovraccarico di informazioni, manipolazione mediatica, paura e condizionamenti nascosti. Tuttavia, la speranza risiede nella capacità individuale e collettiva di riconoscere queste dinamiche e agire per spezzare il ciclo. Solo attraverso la conoscenza, la consapevolezza e l'impegno possiamo liberarci dalle bende che ci oscurano la vista, ristabilendo un senso di comunità e di responsabilità condivisa.
In un mondo in cui le ombre della disinformazione e della paura si allungano, è nostro compito illuminare la strada verso una società più giusta e consapevole, dove ognuno possa vedere e agire senza bende sugli occhi.
21 ottobre 2024 - Giuliano Martini Ascalone