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Le scoperte più recenti derivano da The Prune Study, uno studio controllato e randomizzato della durata di 12 mesi condotto su 183 donne in postmenopausa di età compresa tra i 55 e i 75 anni, suddivise in tre gruppi a cui è stato chiesto di consumare 50 o 100 grammi di prugne secche al giorno, oppure di non consumarne affatto.
"La menopausa e la post-menopausa rappresentano una fase cruciale nella vita delle donne caratterizzata da un significativo cambiamento ormonale legato alla perdita di estrogeni. Questo porta a mutamenti fisiologici che influenzano il metabolismo e l'accumulo di grasso a livello viscerale, con potenziali ripercussioni negative sulla salute cardiovascolare come l'ipercolesterolemia. È fondamentale, quindi, rivalutare la dieta per mantenere un equilibrio ottimale dei nutrienti" spiega Annamaria Acquaviva, dietista e nutrizionista per il California Prune Board in Italia.
Prugne secche, grasso addominale e salute del cuore
Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Nutrition ha dimostrato che il consumo di 100 grammi di prugne secche al giorno può evitare i cambiamenti della distribuzione del grasso intorno alla regione centrale del corpo, in particolare quello della pancia. L'aumento del grasso addominale è comune nelle donne in postmenopausa e, se eccessivo, può essere un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Questa non è solo una buona notizia per il girovita, ma anche per il cuore.
"Mentre i cambiamenti nella distribuzione del grasso corporeo e nell'indice di massa corporea (BMI) sono generalmente legati all'invecchiamento, un crescente numero di ricerche dimostra che la localizzazione della massa adiposa nel corpo è fortemente associata alla menopausa – ha dichiarato la ricercatrice principale Mary Jane De Souza, PhD, professore del Dipartimento di Kinesiologia della Pennsylvania State University – L'aumento del grasso addominale è un fattore determinante per il rischio di malattie e i modelli alimentari possono contribuire a influenzare la distribuzione del tessuto adiposo. I risultati di questa ricerca dimostrano che una dieta quotidiana a base di prugne secche può contribuire a ridurre il grasso addominale".
Le prugne secche e la connessione tra intestino e salute delle ossa
Pubblicato su Frontiers in Nutrition, un secondo studio approfondisce le differenze nei batteri intestinali delle donne che hanno subito un cambiamento positivo nella loro densità ossea rispetto a quelle che non hanno riscontrato alcun cambiamento dopo aver mangiato da 50 a 100 grammi di prugne secche al giorno per un periodo di 12 mesi. È interessante notare che le donne che hanno registrato un aumento della densità ossea dopo aver mangiato prugne secche avevano una maggiore presenza di un certo tipo di batteri intestinali “buoni”, associati a una più efficiente scomposizione dei nutrienti e delle parti bioattive delle prugne secche per l'utilizzo da parte dell'organismo. Questo stesso gruppo ha registrato anche un calo delle infiammazioni in tutto il corpo.
"Come frutto ricco di nutrienti, le prugne secche presentano una combinazione unica di minerali, vitamina K, composti fenolici e fibre che si rivelano importante per l'integrità delle ossa – ha dichiarato De Souza – I risultati di questo studio si aggiungono al crescente numero di ricerche nel campo dell'alimentazione ed evidenziano il potenziale ruolo positivo delle prugne secche sulla salute, attraverso un approccio personalizzato di raccomandazioni nutrizionali".
Esplorare l'intero spettro dei benefici delle prugne secche per la salute
Le prugne secche racchiudono un concentrato di vitamine, minerali, antiossidanti e fibre, e le prove scientifiche del loro potere nutrizionale sono in continua crescita.
Alleate della salute dell'intestino
Alcuni studi hanno indicato che le prugne secche sono più efficaci dello psillio, il componente principale di numerosi lassativi da banco, nell'alleviare la stitichezza. Uno studio del 2022 ha rilevato che il consumo di prugne secche è legato all'aumento di un particolare batterio intestinale associato alla riduzione dei marcatori infiammatori nell'organismo.
Protezione per le ossa
Numerosi studi hanno dimostrato gli effetti protettivi per le ossa che le prugne secche possono avere, in particolare per le donne a maggior rischio di osteoporosi. I risultati di uno studio di revisione mostrano che le donne in post-menopausa che hanno consumato 100 grammi di prugne secche al giorno per un anno hanno mantenuto una migliore densità minerale ossea rispetto a quelle del gruppo di controllo nei cinque anni successivi.
Supporto per la salute del cuore
Uno studio del 2021 ha dimostrato che le donne in postmenopausa che hanno mangiato da 50 a 100 grammi di prugne secche al giorno per un periodo di sei mesi hanno ridotto i livelli di colesterolo, lo stress ossidativo e i marcatori infiammatori, fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, rispetto a un gruppo che non ha incluso le prugne secche nella propria dieta.
"Gli studi condotti sulle prugne secche dimostrano che il corpo è una macchina sinergica e interconnessa quando si tratta di risultati di salute e rischi di malattie croniche – ha dichiarato Leslie Bonci, MPH, RDN, CSSD, LDN – Il punto chiave che emerge da tutti questi studi è che incorporare le prugne secche ogni giorno in un regime dietetico salutare può essere un modo semplice e gustoso per aiutare le donne a ridurre il rischio di malattie croniche e a invecchiare in modo più equilibrato".
"Questi studi, uniti alla già copiosa ricerca scientifica sulle Prugne della California confermano che rappresentano un alimento ideale per garantire all'organismo il benessere sistemico, il controllo del peso corporeo, la salute delle ossa e cardiovascolare. Caratteristiche ottimali per favorire una longevità in salute" conclude Annamaria Acquaviva, dietista e nutrizionista per il California Prune Board in Italia.