Ostuni, imprenditori multati per aver acceso la luce nel centro storico


Argentiero (Fenailp Giovani): "Paradosso inaccettabile, puniti per amore della città"

OSTUNI (BR) - La vicenda che in questi giorni sta facendo discutere a Ostuni non è solo una questione locale, ma tocca un tema più ampio: il rapporto tra burocrazia, spirito d’iniziativa e decoro urbano. Nella “Città Bianca”, nota in tutto il mondo per la sua bellezza, il centro storico versava da tempo in condizioni di degrado e, soprattutto, di oscurità. Diverse zone rimanevano al buio da settimane, con gravi conseguenze per la sicurezza dei cittadini, dei turisti e degli stessi operatori economici.

Di fronte a un immobilismo che rischiava di compromettere la stagione estiva, un gruppo di imprenditori locali ha deciso di intervenire in prima persona. Tra loro anche Vincenzo Argentiero, Consigliere nazionale della delegazione Giovani Imprenditori Fenailp, che insieme ad altri commercianti e gestori di attività ha scelto di installare luci provvisorie lungo alcune vie del borgo antico. Un gesto simbolico, ma anche molto concreto: ridare vita, colore e sicurezza a un cuore pulsante della città che, senza illuminazione, appariva abbandonato e poco accogliente.

Il risultato? Una multa. Le autorità competenti hanno contestato agli imprenditori la mancanza delle necessarie autorizzazioni. La decisione ha suscitato sconcerto e indignazione, trasformandosi rapidamente in un caso di interesse nazionale.

“Non abbiamo agito per lucro né per protagonismo – ha spiegato Argentiero – ma per amore della nostra città. Non potevamo accettare di vedere il centro storico, simbolo di Ostuni, avvolto nel buio e nell’incuria nel pieno dei festeggiamenti di Sant’Oronzo. Siamo stati multati solo per aver fatto ciò che avrebbe dovuto garantire chi amministra il territorio: la luce e la sicurezza”.

Il paradosso è evidente: da un lato cittadini e imprenditori che cercano di colmare un vuoto istituzionale, dall’altro una macchina amministrativa che anziché ringraziare li punisce. La vicenda ha riportato in primo piano il tema della burocrazia che troppo spesso soffoca la voglia di fare, soprattutto in realtà turistiche che vivono di immagine e accoglienza.

Ostuni, con i suoi vicoli imbiancati a calce e i panorami mozzafiato, richiama migliaia di visitatori ogni estate. Eppure, proprio in quelle strade che dovrebbero essere il biglietto da visita della città, regnava il buio.

Molti cittadini hanno espresso solidarietà agli imprenditori, sottolineando come il loro intervento fosse dettato da senso civico e responsabilità.

Episodi del genere rischiano di scoraggiare chi investe tempo e risorse per valorizzare il territorio. “Bisogna distinguere tra chi viola le regole per interesse personale e chi agisce in situazioni emergenziali per il bene comune” è il commento diffuso da più parti.

La vicenda ha messo in luce anche un problema di immagine. In un’epoca in cui ogni dettaglio viene immortalato e condiviso sui social, vedere il centro storico di Ostuni al buio non è certo il miglior biglietto da visita.

Un’immagine che stride con le campagne promozionali e con gli sforzi di tanti operatori turistici. Gli imprenditori multati, invece, hanno cercato di offrire un volto diverso: quello di una comunità che non si arrende all’incuria, che reagisce e accende la luce – in tutti i sensi – là dove regna l’oscurità.

Il caso apre inevitabilmente un dibattito più ampio: quanto spazio c’è oggi in Italia per l’iniziativa privata quando essa si muove in favore del bene comune? È giusto punire chi tenta di risolvere un problema concreto, nell’interesse della collettività, solo perché non ha attraversato i lunghi e complicati canali della burocrazia? Domande che attendono risposte, non solo a Ostuni, ma in tante altre realtà italiane dove il degrado urbano incontra la voglia di riscatto dei cittadini.

Per Argentiero e gli altri imprenditori la multa non rappresenta una sconfitta, ma un motivo in più per continuare la battaglia a favore del decoro e della vivibilità della città. “Non ci fermeremo – ha ribadito – perché crediamo in Ostuni e nel suo futuro. Continueremo a lavorare affinché la ‘Città Bianca’ torni a brillare davvero, non solo nelle cartoline, ma nella vita quotidiana di chi la abita e di chi la visita”.

Un messaggio forte, che sottolinea come l’amore per il territorio non possa essere ingabbiato in cavilli. Perché la vera forza di una comunità sta proprio nei gesti di chi, senza attendere, decide di prendersi cura del bene comune.

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