Pinuccio Calò: Il lungo viaggio verso l'infinito


Un anno fa, il mio caro amico Pinuccio Calò intraprendeva il suo ultimo viaggio, lasciando dietro di sé un’eredità di musica, sorrisi e amicizia. Oggi, nel primo anniversario della sua scomparsa, sento il bisogno di dedicargli una poesia, intitolata "A Pinuccio Calò", per celebrare la memoria di un uomo speciale e riflettere sul mistero dell’eternità.

Pinuccio non era solo un musicista straordinario, ma anche l'amico di sogni e di tante avventure. La sua passione per la musica lo ha reso una figura amata, capace di trasmettere calore e gioia a chiunque lo incontrasse. Il suo ricordo è ancora vivo, tra le melodie che ha suonato e i sorrisi che ha regalato.

Con questa poesia, ho voluto trasformare il dolore della perdita in un omaggio alla vita eterna, immaginando il cammino simbolico dell’anima che si distacca dal corpo e si libra verso l’infinito. Le parole cercano di evocare la bellezza di questo viaggio: il respiro profondo che segna l’ultimo istante terreno, il corpo che cede il peso alla leggerezza, l’anima che si unisce all’universo, accolta dalla luce e guidata dal canto delle stelle.

"Un lungo viaggio verso l’infinito,
dove il tempo non ha più padroni,
dove il silenzio parla,
e la luce avvolge ogni frammento."

Scrivere queste righe non è stato facile. Ho sentito il bisogno di rendere omaggio a un amico di tanti momenti importanti della vita, e allo stesso tempo di offrire un messaggio universale. La poesia non è solo per Pinuccio, ma per chiunque abbia perso una persona cara: è un invito a vedere oltre il dolore del distacco e a riconoscere nella memoria un legame indissolubile.

"Pinuccio, amico di tante melodie,
compagno nei giorni di musica e sogni,
il tuo sorriso risuona ancora
come un’eco dolce e indelebile."

Ho voluto trasmettere la convinzione che, pur nella tristezza della perdita, non c’è più dolore, ma solo la carezza del vento eterno e la certezza di un ricongiungimento con l’essenza divina. È un messaggio di speranza, che invita a trasformare il vuoto in una presenza viva, capace di guidare i nostri passi con la luce del ricordo.

"Ovunque tu sia,
il tuo ricordo illumina i nostri passi,
e nella musica che amavi tanto,
continui a vivere per sempre."

Pinuccio Calò non è stato solo un grande musicista, ma anche un uomo capace di lasciare un segno profondo. Oggi, attraverso le mie parole, voglio ricordarlo e far sì che il suo sorriso e la sua musica continuino a vivere, non solo nei miei ricordi, ma in quelli di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. La vita, ne sono certo, non si spegne mai davvero: si trasforma in un legame eterno, che unisce l’anima all’infinito e i ricordi al cuore.

25 novembre 2024 - Giuliano Martini Ascalone

A Pinuccio Calò

nel primo anniversario di un lungo viaggio.

 Quando l'anima si distacca,

si scioglie il legame che trattiene,

un respiro profondo e silenzioso

abbraccia l’ultimo istante terreno.

 Il corpo cede il peso alla leggerezza,

un’ombra che si dissolve,

mentre l’anima si libra,

seguendo sentieri sconosciuti.

 Un lungo viaggio verso l’infinito,

dove il tempo non ha più padroni,

dove il silenzio parla,

e la luce avvolge ogni frammento.

 Non c’è più dolore,

solo la carezza del vento eterno,

il canto delle stelle

che guidano la rotta verso l’essenza.

 Pinuccio, amico di tante melodie,

compagno nei giorni di musica e sogni,

il tuo sorriso risuona ancora

come un’eco dolce e indelebile.

 Un ricongiungimento di memorie,

un abbraccio con ciò che eravamo,

mentre l’anima si fonde con l’universo,

ritornando al tutto,

al nulla, al divino.

Ovunque tu sia,

il tuo ricordo illumina i nostri passi,

e nella musica che amavi tanto,

continui a vivere per sempre.

Giuliano Martini

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