Pupi e Pupari nella Società Moderna: L'Assenza di Ideali e il Dominio dell'Obbedienza

 


In un'epoca caratterizzata da una pervasiva assenza di ideali, emerge un fenomeno inquietante: la società sembra dividersi sempre più nettamente tra chi comanda e chi esegue senza porsi domande. Questa dinamica, simile a quella dei pupi siciliani manovrati dai loro pupari, ci offre uno spunto di riflessione sulle implicazioni di una società dove il pensiero critico e l'impegno civico sono in declino.

Gli ideali, storicamente, hanno guidato i grandi cambiamenti sociali e politici. Hanno ispirato movimenti per i diritti civili, rivoluzioni culturali e innovazioni scientifiche. Tuttavia, nella società contemporanea, sembra che questi grandi principi abbiano perso la loro presa sulla collettività. La frammentazione dell'informazione, la superficialità dei contenuti veicolati dai social media e l'individualismo crescente contribuiscono a questo scenario. Senza ideali condivisi, la società diventa vulnerabile al conformismo e alla manipolazione.

La metafora dei pupi e pupari è particolarmente potente. I pupi, marionette della tradizione siciliana, sono governati da fili invisibili nelle mani dei pupari. Allo stesso modo, molte persone oggi sembrano muoversi secondo le direttive di una piccola élite che detiene il potere economico e mediatico. Questa élite stabilisce norme, modelli di comportamento e narrative dominanti che la maggioranza segue senza spirito critico.

Un esempio lampante di questa dinamica è la situazione politica italiana, dove l’assenza di dibattito democratico e il crescente disinteresse della popolazione favoriscono un ambiente di conformismo e abuso di potere. Laddove una volta il dibattito pubblico era vivo, oggi assistiamo a una polarizzazione sterile e a decisioni politiche che raramente sono il risultato di un vero confronto democratico. Il disinteresse dei cittadini, che spesso percepiscono la politica come distante e inaccessibile, alimenta l'autoritarismo di chi governa. In assenza di un coinvolgimento attivo, i governi tendono a imporre riforme o leggi senza un'adeguata consultazione, rafforzando così il dominio di una piccola élite.

L'assenza di ideali condivisi crea un vuoto che viene riempito dall'obbedienza cieca. Laddove non ci sono valori a guidare le azioni, le persone tendono a conformarsi alle aspettative altrui, spesso dettate da chi ha potere e influenza. Questo fenomeno è evidente in molti ambiti della vita quotidiana: dal mondo del lavoro, dove si eseguono ordini senza comprendere il contesto, alla politica, dove l'adesione acritica a ideologie semplificate prevale sulla partecipazione attiva e informata.

Questa dinamica ha conseguenze profonde sulla coesione sociale e sulla democrazia. Una società di pupi, manovrata da pochi pupari, rischia di diventare sempre più diseguale e ingiusta. La mancanza di partecipazione attiva e consapevole erode le fondamenta della democrazia, che si basa sulla sovranità popolare e sul dibattito pubblico. Senza cittadini informati e coinvolti, le decisioni vengono prese da pochi e subite dai molti. Il caso dell’Italia mostra chiaramente come l'assenza di un confronto democratico porti a riforme imposte dall'alto e all'accettazione passiva delle stesse.

Per invertire questa tendenza, è fondamentale riscoprire il valore del pensiero critico e dell'impegno civico. L'educazione gioca un ruolo cruciale in questo processo, promuovendo la capacità di analizzare, mettere in discussione e formarsi opinioni basate su una comprensione profonda dei problemi. Inoltre, è necessario ricostruire un tessuto sociale basato su ideali condivisi che possano guidare l'azione collettiva verso il bene comune. In Italia, come altrove, il risveglio della partecipazione civica e del dibattito democratico è essenziale per evitare che la società diventi prigioniera di poche mani potenti.

La metafora dei pupi e pupari nella società moderna ci invita a riflettere sulla nostra condizione attuale. In un contesto di assenza di ideali, è facile diventare marionette nelle mani di pochi. Tuttavia, il risveglio del pensiero critico e dell'impegno civico può offrirci una via d'uscita, restituendoci il controllo del nostro destino collettivo. Solo attraverso la riscoperta degli ideali e la promozione della partecipazione attiva possiamo sperare di costruire una società più giusta e democratica.

 17 settembre 2024 – Giuliano Martini Ascalone


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