L’appuntamento di punta del settore, per il terzo anno consecutivo in presenza, vanta anche più di 20mila accessi nelle sale workshop, oltre 500 speaker, più di 180 sponsor e persino 100 use case ascoltati sulla piattaforma AI Play. "In vista dell’anno prossimo puntiamo a crescere ulteriormente, mettendo ancora più in risalto le potenzialità dell’AI", affermano Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, fondatori della community IA Spiegata Semplice e organizzatori dell’AI Week
MILANO - "L’intelligenza artificiale sta avendo un impatto travolgente sulla società odierna e l’AI Week ne è la prova vivente": con queste parole Giacinto Fiore, co-founder di IA Spiegata Semplice e co-organizzatore della manifestazione, definisce il panorama generale e, allo stesso tempo, mette in luce il successo ottenuto dall’evento di punta del settore.
L’AI Week, infatti, chiude la sua 6ᵃ edizione, la terza in presenza, questa volta a Rho Fiera Milano, con numeri da capogiro: oltre 17mila presenze (+100% sul 2024), circa 8.7 mila visitatori unici, oltre 3.500 incontri di networking organizzati tra le aziende per fare business, più di 20mila accessi nelle sale workshop. E ancora, si contano anche 100 mila minuti di video visualizzati nell’edizione online condivisa sulla piattaforma AI Play e oltre 100 use case ascoltati.
"Manager, imprenditori, professionisti e startup, tutti presenti per scoprire le infinite potenzialità dell’intelligenza artificiale. Esattamente un anno fa avevamo l’obiettivo di raddoppiare il numero di presenze e così è stato, anzi abbiamo addirittura superato la soglia. Scegliere Milano per l’edizione corrente ha pagato e non poco, siamo davvero molto orgogliosi del lavoro svolto – afferma Fiore – Ci tengo a segnalare che, per quanto riguarda i partecipanti, il 30% è donna. Ma non è tutto, il 77% dei presenti all’AI WEEK viene dall’Italia, in particolar modo da Lombardia (57%) e Lazio (11%), mentre la maggior parte dei partecipanti stranieri viene dalla Svizzera (38%) e dalla Germania (10%). Non potevamo davvero chiedere di meglio per celebrare la terza edizione in presenza dell’AI Week, evento che, annata dopo annata, assume sempre più importanza a livello nazionale e internazionale. Al giorno d’oggi, l’intelligenza artificiale è uno strumento potentissimo e, soprattutto, dalla connotazione più umana che tecnologica. Questo non significa che debba sostituire l’uomo in quanto tale, bensì essere uno strumento che faciliti l’esistenza dell’essere umano e le sue attività quotidiane. L’obiettivo in vista del futuro? Continuare a crescere e diventare un punto di riferimento a livello globale, mettendo ancora più in risalto le straordinarie potenzialità dell’artificial intelligence".
Altri numeri di assoluto rilievo? Oltre 500 speaker, di cui molti di portata internazionale come Zack Kass e Rory Flynn, e più di 180 sponsor. E ancora, le tematiche affrontate e i possibili campi d’applicazione dell’IA analizzati nel corso della settimana e, in particolar modo, durante le due giornate milanesi, sono stati innumerevoli: dalla medicina alla politica, dall’astronomia alla fisica, fino al mondo del customer care. Ma non è tutto perché, sempre in presenza a Rho Fiera, è stato assegnato a + 20 aziende il premio intitolato a John Mc Carthy tra cui Autostrade per l’Italia (Danilo Gismondi, Group CIO).
"Centinaia di realtà italiane sono oggi coinvolte nell’onda dell’intelligenza artificiale – aggiunge Pasquale Viscanti, co-founder di IA Spiegata Semplice e co-organizzatore dell’AI Week – Qualche anno fa le organizzazioni ci chiedevano chi fosse in grado di offrire soluzioni «AI addicted», ora, invece, la domanda è cosa questi fornitori possono fare per migliorare il business e l’operatività delle organizzazioni. La risposta, anzi le risposte hanno nomi precisi e possono assumere forme differenti, tra cui piattaforme, chatbot e persino avatar virtuali in grado di conversare. A livello nazionale, stando a una serie di indagini e studi da noi condotti, la Lombardia è la Regione che sta investendo maggiormente (43%), seguita da Piemonte (12%) e Lazio (10%). Nel mondo, invece, nessuno attualmente sta tenendo il passo degli Stati Uniti per quanto riguarda gli investimenti «AI addicted». Siamo ben consapevoli dei progressi che sono stati fatti e che sono tuttora in corso d’opera, ma, al tempo stesso, sappiamo che ulteriori sviluppi e miglioramenti sono a portata di manager e professionisti di ogni campo operativo. Il passepartout? Senza ombra di dubbio la tecnologia del momento".