PARABITA (LE) - Il Comune di Parabita, in provincia di Lecce, inaugura da sabato 11 maggio 2024 un nuovo capitolo della propria storia culturale con l’esordio di Votiva, il progetto dedicato alla realizzazione di una collezione d’arte contemporanea permanente, aperta a tutti e di interesse nazionale che prende vita a partire dalla riattivazione delle edicole votive che costellano il centro storico del borgo.
La manifestazione, sotto la direzione artistica di Giovanni Lamorgese, con la curatela di Flaminia Bonino e Laura Perrone e con il supporto dell’Assessore alla cultura di Parabita Francesca Leopizzi, si inserisce nell’ambito del progetto Parabita per il contemporaneo e vede per la prima volta il Comune di Parabita commissionare la realizzazione di una selezione di opere d’arte pensate appositamente per l’occasione e firmate da sedici artisti contemporanei di portata internazionale.
Protagonisti del primo capitolo di Votiva sono: Francesco Arena (1978, Torre Santa Susanna), Chiara Camoni (1974, Piacenza), Ludovica Carbotta (1982, Torino), Claire Fontaine (collettivo artistico fondato nel 2004 con base a Palermo), Gianni Dessì (1955, Roma), ektor garcia (1985, Red Bluff, USA), Helena Hladilová (1983, Kroměříž, Repubblica Ceca), Felice Levini (1956, Roma), Claudia Losi (1971, Piacenza), K.R.M. Mooney (1990, Seattle, USA), Liliana Moro (1961, Milano), Adrian Paci (1969, Scutari, Albania), Mimmo Paladino (1948, Paduli), Luigi Presicce (1976, Porto Cesareo), Michelangelo Pistoletto (1933, Biella) e Namsal Siedlecki (1986, Greenfield, USA).
Le opere concepite per l’occasione compongono un itinerario per tappe che attraversa il centro storico del borgo, invitando il visitatore a riscoprirne gli spazi seguendo il filo conduttore dell’edicola votiva.
Nate come testimonianza della spiritualità popolare e divenute tratto distintivo del paesaggio architettonico del borgo, le numerose edicole votive di Parabita creano terreno fertile la rigenerazione di un tessuto comunitario, trasformandosi in spazi per l’espressione artistica destinati alla cittadinanza e posti sotto la sua cura.
Spiega Stefano Prete, Sindaco di Parabita: "Con Votiva miriamo a creare occasioni di stupore e realizzare un vero e proprio generatore di bellezza, che prende forma come collezione d’arte contemporanea per tutti e alla portata di tutti. Traendo ispirazione dalle decine di edicole storiche, troppo spesso abbandonate a sé stesse, che arricchiscono il centro storico parabitano, l’arte contemporanea invita alla cura della cosa pubblica e innesca nuove pratiche di inclusione e vicinanza, in perfetta sinergia con le iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale negli ultimi anni".
Il percorso
Il progetto che prende vita con l’inaugurazione di Votiva coinvolge sedici opere di arte contemporanea che tracciano un vero e proprio itinerario artistico che si snoda tra le vie e le piazze di Parabita.
Il punto zero di questo percorso è idealmente rappresentato da L’Addolorata (2015) di Giovanni Lamorgese, direttore artistico dell'iniziativa. Installando questa scultura nell'edicola all’esterno del suo studio a Parabita, Lamorgese ha dato una forma all’intuizione del sindaco Stefano Prete per la realizzazione di una collezione di arte contemporanea permanente attraverso la riattivazione delle edicole votive, incoraggiando così l'avvio del progetto.
Il percorso espositivo prosegue con le diverse declinazioni e interpretazioni ideate per l’occasione, che abbracciano una moltitudine di tecniche e tematiche ispirate all’essenza de luogo.
Se l’intervento site-specific Dio (Cubo) di Francesco Arena in Vico San Marco vede due blocchi sovrapposti di marmo di Carrara comporre al proprio interno la parola DIO, la ricerca intorno alla sfera spirituale, ancestrale e arcaica è al centro dell’Annunciazione di Chiara Camoni in Vico Principessa Giovanna, scultura in terracotta che trae ispirazione dalla celebre iconografia del Beato Angelico per realizzare un soggetto ibrido dal sapore fiabesco.
Mentre Ludovica Carbotta punta i riflettori sull’esplorazione dello spazio abitato e l’impatto che ha sul corpo con l’opera S/T (segnale non visivo) di Via Montella, l’acrilico su tela Wishing painting (Votiva) di Claire Fontaine, creata appositamente per l’edicola di Via Coltura e incentrata sul concetto di desiderio, riporta le riflessioni politiche del duo sul tema della povertà ad una dimensione magica e contemplativa. La pittura torna nell’intervento di Gianni Dessì realizza per Via Giannelli, che con Dell’arte... l’oro costringe tre figure unite in un micromondo generativo color oro nello spazio ristretto dell’edicola, mentre ektor garcia presenta la ceramica smaltata figura de nudo, realizzata nel 2018 nel corso di una residenza artistica a Lecce, che allude alla sfera del corpo sensibile e alla nudità come verità e vulnerabilità.
La ricerca sulla civiltà Inuit e la loro tradizione animista alimentano i lavori di Helena Hladilovà, che con la scultura in marmo rosso Kaya richiama la loro ritualità ancestrale, mentre Felice Levini, che in Il piede del santo propone un gioco metonimico di riferimenti e allusioni. Claudia Losi presenta in Via Mazzini Amuleti Animalia, un’installazione composta da cinque elementi in argilla combinata con terra e cenere dell’Appenino piacentino che rimanda al valore protettivo del talismano. Il legame con il luogo e la ricerca sulla materia sono protagonisti del lavoro Deposition c (vii) di K.R.M. Mooney esposto in Via San Pasquale, che racchiude un osso di seppia all’interno di un binario in acciaio bianco galvanizzato per trasmettere l’essenza del luogo che la ospita.
In Via Vittorio Veneto il visitatore incontra due interventi: Liliana Moro interpreta il cielo stellato che caratterizza l’edicola a lei destinata con l’installazione site-specific luminosa Polaris, un paesaggio marino notturno che catalizza l’attenzione del passante quasi fosse un faro; Adrian Paci porta a Parabita la ripetizione del gesto, del segno e della dimensione temporale al centro della sua ricerca artistica con Compito #20.
Il percorso prosegue con le installazioni site-specific Senza titolo di Mimmo Paladino, che vede partiture blu e oro confondersi nella figura umana centrale attorniata dall’alfabeto di segni che è la cifra stilistica dell’artista, e Il canto della pace preventiva di Michelangelo Pistoletto, che sarà inaugurata in Via Lopez y Royo a luglio 2024.
Due le opere che concludono il percorso della manifestazione: Miracolo senza titolo di Luigi Presicce in Vico San Salvatore, che vede una mano in ceramica smaltata blu e coronata di conchiglie racchiudere un piccolo cumulo di denti, e Viandante di Namsal Siedlecki, che in Via Cataldi presenta una figura in rame che assurge ad anodo sacrificale come un laico ex-voto.
Votiva si inserisce nell’ambito di "Parabita per il Contemporaneo", il progetto a lungo termine con cui il Comune di Parabita si impegna a esplorare nuovi modi e opportunità per porre in dialogo l’arte contemporanea con il ricco patrimonio paesaggistico, storico e culturale del luogo. Il programma, che inaugura con Votiva, si pone l’obiettivo di rafforzare il legame tra comunità e tradizione, aprendo al contempo nuove strade verso la creatività e l’innovazione attraverso una selezione di interventi mirati che vede nell’arte contemporanea un prezioso motore di crescita e cambiamento.