Trionfo su Raiuno per la fiction "Adriano Olivetti. La forza di un sogno"

ROMA. Un grandissimo trionfo di ascolti, quello della serata del 29 ottobre, su Raiuno: si è conclusa, infatti, la fiction "Adriano Olivetti – La forza di un sogno", interpretata da Luca Zingaretti, Stefania Rocca, Massimo Poggio, Francesca Cavallin, Elena Radonicich, Francesco Pannofino e Roberto Accornero. L’appuntamento di chiusura è stato visto da 6.345.000 telespettatori, con altrettanti telespettatori anche nella serata di lunedì 28.
La miniserie, composta da due puntate, prodotta dalla Rai Fiction e Casanova Multimedia e diretta da Michele Soavi, nipote dell’imprenditore, ha avuto altissime aspettative in termini di ascolti. Il servizio pubblico ha scelto di puntare su un cavallo di razza, Luca Zingaretti, per dare lustro ad una delle pagine migliori dell’Italia del dopoguerra: la storia di Adriano Olivetti, un uomo che con le sue innovazioni tecnologie e un nuovo modo di pensare l’imprenditoria, ha rivoluzionato la storia del nostro paese.
Per quel che riguarda la storia di Adriano Olivetti come uomo e imprenditore, vuole essere un racconto dell’uomo dal suo ingresso in fabbrica fino alla realizzazione del primo calcolatore. La fiction ha indagato anche sulla sua vita privata e sulle donne che hanno fatto parte di essa, dalla prima moglie Paola Levi interpretata da Francesca Cavallin, fino a Grazia interpretata da Elena Radonicich, passando per Karen Bates la donna che l’imprenditore salverà dai nazisti e che diventerà una spia per la CIA. Nel ruolo di Karen ci sarà Stefania Rocca. Il bravissimo attore Massimo Poggio farà parte della fiction nel ruolo di Mauro Barale, amico inseparabile di Adriano che finirà per tradire la sua amicizia e fiducia.
Ma è sullo spirito rivoluzionario dell’imprenditore nato a Ivrea che la miniserie targata Rai ha puntato maggiormente l’attenzione: dall’intuizione di suo figlio Roberto che gli permise di costruire il primo computer al mondo, Olivetti non smise mai di “sognare”, per riprendere il titolo della fiction, un’Italia diversa, con un modo di fare impresa differente in cui l’industria fosse al servizio della comunità. Almeno fino alla sua scomparsa prematura a causa di un infarto fulminante che lo colse mentre si trovava in viaggio in treno verso la Svizzera, infarto che stroncò la sua vita nel 1960 a soli 59 anni.

Daniele Martini

Sono un giornalista pubblicista, docente di comunicazione e sostegno. Sono un operatore della comunicazione.

Posta un commento

Nuova Vecchia