Le foglie d’Autunno: la natura racconta sé stessa

 


Le foglie d’Autunno
 
Cadono lente,
sussurrando al vento,
le foglie d’autunno,
in un lento abbraccio al suolo.
 
Colme di colori svaniti,
ruggine e oro intrecciati,
scivolano via in un ultimo danzare,
come un addio sussurrato.
 
È il ciclo della terra che riposa,
un respiro profondo e lieve,
che sfuma la vita nell’attesa
di un nuovo germoglio,
di una nuova primavera.
 
Silenziose si posano,
tappeto di storie e radici,
donando alla terra la memoria
di ciò che è stato,
per ciò che sarà.
 
                               Giuliano Martini Ascalone

Scrivere "Le foglie d’Autunno" è stato per me un modo per fermarmi ad osservare la perfezione della Natura e lasciarle raccontare la sua storia. Questa poesia nasce da una riflessione profonda sul ciclo della vita e sull’armonia che lega ogni elemento naturale, un equilibrio che non ha bisogno di interferenze, tanto meno di quelle dell’uomo.

Un ritmo che segue il respiro della Natura

La scelta di un ritmo libero non è casuale. Volevo che le parole seguissero il respiro lento e profondo dell’autunno, una stagione in cui tutto sembra rallentare. I versi brevi e le pause intenzionali riproducono il movimento lieve delle foglie che cadono, creando un effetto di contemplazione. Questo ritmo invita a leggere con calma, a sentire il tempo che si dilata, come accade nella Natura quando si prepara al riposo.

Dipingere con le parole

Ogni immagine in questa poesia è stata scelta per evocare non solo l’autunno, ma anche un senso di intimità e di connessione con la terra. “Ruggine e oro intrecciati” è un omaggio alla bellezza delle foglie che, pur nel loro ultimo atto, regalano un’esplosione di colori. “Un ultimo danzare” descrive il loro movimento lieve e silenzioso, come un addio che non è mai definitivo ma parte di un ciclo più grande.

La memoria della Terra

Il tema centrale di questa poesia è il ciclo della vita. Le foglie cadono per diventare nutrimento, un dono che si trasforma in nuova vita. Ho voluto chiudere il testo con una riflessione che per me è cruciale: “donando alla terra la memoria di ciò che è stato, per ciò che sarà”. Questa frase racchiude l’idea che nulla nella Natura si perde, tutto si trasforma. È un messaggio di speranza, ma anche un invito a rispettare il ritmo naturale delle cose.

Un monito all’uomo

Tra i versi si cela una critica sottile ma decisa al rapporto dell’uomo con la Natura. Con questa poesia desidero ricordare che la Natura non ha bisogno di noi per esistere; è l’uomo che ha bisogno della Natura. La perfezione del ciclo naturale è una lezione che spesso dimentichiamo, presi dalla nostra illusione di poterla controllare. Eppure, ogni foglia che cade ci insegna umiltà: un piccolo gesto naturale porta con sé un messaggio universale.

Conclusione

Le foglie d’Autunno non è solo una celebrazione dell’autunno, ma un invito a fermarsi, ad osservare e a riscoprire il legame profondo che ci unisce alla terra. Questa poesia è il mio modo di rendere omaggio alla Natura e alla sua infinita saggezza, che non smette mai di stupirmi. Spero possa trasmettere a chi legge la stessa emozione che ho provato scrivendola.

16 novembre 2024 - Giuliano Martini Ascalone


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