"È inaccettabile avere un piano paesaggistico che identifica 24 contesti di straordinario valore naturalistico e culturale per poi dimenticarsene nel momento in cui si tratta di proteggerli. La Piana degli Ulivi Monumentali e la Valle d’Itria sono simboli della Puglia, e non possono essere sacrificati in nome di una transizione energetica mal pianificata". Lo dichiara Valentina Palmisano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, interviene a sostegno delle dichiarazioni della professoressa Angela Barbanente.
"La normativa pugliese per l’individuazione delle aree idonee alla costruzione di impianti per le energie rinnovabili tutela solo 14 dei 24 contesti paesaggistici individuati, lasciando senza protezione – aggiunge - luoghi unici al mondo, come la Piana degli Ulivi Monumentali, che si estende tra le province di Brindisi e Bari, e la Valle d’Itria".
"Questa esclusione è assurda e pericolosa. La transizione ecologica – afferma l’europarlamentare - non deve diventare una scusa per sacrificare il nostro territorio. Abbiamo il dovere di promuovere le energie rinnovabili, ma in modo intelligente e sostenibile, senza mettere a rischio la nostra biodiversità e il nostro paesaggio. Non possiamo permettere che aree già gravemente colpite da anni di incuria e pressione ambientale vengano ulteriormente sfruttate".
Palmisano ribadisce la necessità di un approccio più equo e lungimirante: "È impensabile continuare a ridurre la superficie agricola e le aree protette in un momento storico in cui i cambiamenti climatici ci impongono di preservare e valorizzare il nostro territorio. Le istituzioni regionali devono seguire le indicazioni del Ministero per l’Ambiente, che raccomanda di concentrarsi su aree produttive dismesse, infrastrutture esistenti e siti già impattati, piuttosto che sacrificare le aree rurali e paesaggistiche".
"Serve un’azione coraggiosa e determinata per difendere il patrimonio paesaggistico della Puglia, come la Piana degli Ulivi Monumentali, che – conclude l’europarlamentare - non è solo un simbolo della nostra terra, ma un elemento fondamentale della nostra identità culturale ed economica".