La Domenica col Vangelo 2 novembre 2025, Commemorazione di tutti i fedeli Defunti


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,37-40)
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterĂ² nell'ultimo giorno.

In quel tempo, GesĂ¹ disse alla folla:
«Tutto ciĂ² che il Padre mi dĂ , verrĂ  a me: colui che viene a me, io non lo caccerĂ² fuori, perchĂ© sono disceso dal cielo non per fare la mia volontĂ , ma la volontĂ  di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontĂ  di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontĂ  del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterĂ² nell’ultimo giorno».

Parola del Signore

Fino a quando il Signore GesĂ¹ verrĂ  nella gloria, e distrutta la morte gli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando Dio.
Tutti perĂ² comunichiamo nella stessa caritĂ  di Dio. L’unione quindi di coloro che sono in cammino con i fratelli morti non è minimamente spezzata, anzi è conservata dalla comunione dei beni spirituali (cfr Conc. Vat. II, Costituzione dommatica sulla Chiesa, «Lumen gentium», 49).
La Chiesa fin dai primi tempi ha coltivato con grande pietĂ  la memoria dei defunti e ha offerto per loro i suoi suffragi (ibidem, 50). Nei riti funebri la Chiesa celebra con fede il mistero pasquale, nella certezza che quanti sono diventati con il Battesimo membri del Cristo crocifisso e risorto, attraverso la morte, passano con lui alla vita senza fine. (Cfr Rito delle esequie, 1). Si iniziĂ² a celebrare la Commemorazione di tutti i fedeli defunti, anche a Roma, dal sec. XIV.

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