BRINDISI – È con grande entusiasmo che Tommaso Gioia ufficializza la sua candidatura a Consigliere Regionale per la Puglia, in vista delle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre 2025. Gioia si presenterà nella lista civica "Decaro Presidente", la prima lista di Antonio Decaro, caratterizzata dall’esclusione di consiglieri uscenti, un segnale di rinnovamento e di impegno verso una nuova politica.
Dottore in Giurisprudenza e Direttore Amministrativo del Conservatorio Tito Schipa di Lecce, sede distaccata di Ceglie Messapica, Tommaso Gioia vanta un'esperienza ventennale nel campo dell’organizzazione sanitaria. Negli ultimi anni, ha dedicato particolare attenzione alla sanità della provincia di Brindisi, dimostrando costanza, impegno e concretezza nel risolvere le problematiche del settore.
La candidatura di Gioia sarà ulteriormente valorizzata dal sostegno dell’attuale Presidente della Task Force Regionale del Lavoro, Leo Caroli, ex assessore al lavoro della Regione Puglia. Caroli ha espresso la sua fiducia nella capacità di Gioia di portare avanti un programma di sviluppo per la sanità regionale.
«Ringrazio chi ha voluto fortemente la mia candidatura, in primis Leo Caroli, con cui ho collaborato negli anni su tematiche legate alla crisi dei lavoratori nel settore sanitario - afferma Tommaso Gioia -. Un sentito grazie anche a Michele Abaticchio, coordinatore della lista 'Decaro Presidente', per avermi accolto con spirito di collaborazione, e a Antonio Decaro per avermi scelto nella sua prima lista. Mi impegnerò in questa campagna elettorale con spirito di squadra, con l’obiettivo di entrare in consiglio regionale per continuare a risolvere le problematiche della sanità, in particolare quelle legate alle liste d’attesa. Sarà fondamentale ascoltare le istanze dei cittadini, perché voglio rappresentarli tutti in regione. Un ringraziamento speciale voglio rivolgerlo anche ai numerosi amici della provincia di Brindisi che mi hanno sostenuto in questa avventura e continuano ad essere al mio fianco. Andiamo a vincere!».
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