Decreto flussi, Coldiretti Puglia: 'In CdM passo avanti per garantire produzione alimentare; 1/3 dei raccolti da mani straniere'


ANTONIO SPERANZA - Il nuovo decreto flussi approvato dal Consiglio dei Ministri rappresenta un importante passo avanti per garantire la disponibilità di lavoratori in campagna, quando in Puglia viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola.

E’ il commento della Coldiretti al varo del provvedimento da parte del CdM, che porta a 47mila la quota complessiva di stagionali agricoli gestite dalle associazioni agricole, con l’obiettivo di semplificare le procedure di assunzione, facendo incontrare realmente domanda ed offerta.

La Coldiretti ricorda che in Puglia è ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro, solo nella provincia di Foggia si contano oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.

La manodopera extracomunitaria in agricoltura resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura. Il contributo dei lavoratori immigrati all’agricoltura pugliese è importante nella raccolta dei pomodori, degli asparagi e dei carciofi e nelle stalle sono divenuti insostituibili. In Puglia il maggior numero di extracomunitari hanno nazionalità rumena (51,18%), albanese (13,02%), bulgara (13,11%), marocchina (4,11%) e polacca (3,51%).

Ma la gestione delle associazioni agricole consente anche di togliere spazio ai fenomeni criminali a partire da quello del caporalato transnazionale, rilevato nell’ultimo Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, elaborato da Coldiretti, Eurispes e Fondazione Osservatorio agromafie. Si tratta di vere e proprie organizzazioni malavitose attive tra Italia e Paesi extra-europei, che agiscono come agenzie informali di intermediazione illecita della manodopera agricola.

Un cambio di passo importante da parte del Governo – commenta Coldiretti – al quale deve ora seguire il definitivo superamento del click day permettendo alle imprese di presentare le richieste durante tutto l’anno, con il supporto delle associazioni agricole e in base alle reali esigenze stagionali. Ci sono peraltro le premesse per poter portare le quote nei prossimi tre anni anche a 50-60mila lavoratori.

Sono circa un milione i lavoratori impiegati nelle 185000 aziende agricole che assumono manodopera, per un totale di oltre 120 milioni di giornate lavorative l’anno, secondo l’analisi Coldiretti. Oltre un terzo della forza lavoro nei campi proviene da Paesi esteri, con lavoratori rumeni, indiani, marocchini, albanesi e senegalesi tra i più numerosi.

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