Ristorazione, Gnassi (Pd): 'Governo fa solo propaganda, zero risorse e nessuna strategia per un settore chiave dell’economia'


"La ristorazione è interconnessa ed ed è un pilastro della filiera agroalimentare italiana, che è la prima per contributo al PIL nazionale, con circa il 20%; è un pilastro della cultura italiana del suo turismo. Il governo si presenta in Aula con un provvedimento che istituisce la Giornata della Ristorazione ma senza stanziare risorse vere, senza alcuno strumento capace di affrontare davvero le condizioni economiche, finanziarie e amministrative che stanno mettendo in difficoltà il settore. propaganda, che però non produce sviluppo né tutela chi lavora in un comparto strategico per l’economia e l’identità del nostro Paese". Così il deputato dem Andrea Gnassi, intervenuto martedì 17 giugno 2025 in Aula durante la discussione sul provvedimento del governo.

"Siamo davanti a un approccio che anche dal punto di vista turistico – ha proseguito Gnassi – non parte dai dati reali e veramente significativi come quelli che dicono che l’Italia è dietro Spagna e Francia sulla permanenza media e la spesa dei turisti internazionali. I Non abbiamo nulla contro La giornata della ristorazione. Vorremmo che dietro un giorno di celebrazione poi gli operatori non fossero lasciati a 'campare' alla giornata perché non ci sono provvedimenti e risorse. I dati parlano chiaro: nel primo trimestre 2025 il fatturato della ristorazione è calato del 3%, il potere d’acquisto degli italiani diminuisce, la ristorazione diventa un lusso, i bandi sono bloccati per responsabilità del Ministero dell’agricoltura, i contratti di filiera non partono, le imprese hanno cicli di vita sempre più brevi e intanto la criminalità organizzata tenta di infiltrarsi nel settore per attività di riciclaggio".

"Il governo – conclude Gnassi – si attivi per misure serie che affrontino la fragilità economica e imprenditoriale, il caro energia e materie prime, le disparità dell’IVA, l’inflazione, il calo dei consumi, la crisi occupazionale. Serve formazione, ricambio generazionale, innovazione nei modelli di business, investimenti nelle filiere corte e digitalizzazione. Perché la ristorazione è lavoro, economia, cultura e identità. È la storia dei nostri borghi, delle nostre città, delle nostre famiglie. E merita risposte concrete, non solo passerelle e propaganda".

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