I 3 film di Pupi Avati che raccontano l’amore eterno: un viaggio nel cuore più intimo del suo cinema, attraverso il libro dei "due avvocati"
ROMA - Il libro "Pupi Avati. Tutto il suo cinema dagli esordi a L’orto americano", tornato di recente sotto i riflettori dopo la recente uscita del film L’orto americano e la lettera pubblica del regista alla moglie, offre una chiave per rileggere tre dei suoi film più profondi.
Se si vuole cercare il senso profondo dell’amore eterno, almeno tre sono i film di Pupi Avati che ne parlano: "Il fulgore di Dony", "Lei mi parla ancora" e "Dante", usciti rispettivamente nel 2018, 2021 e 2022.
Li analizzano nel dettaglio, unitamente a oltre cinquanta opere tra cinema e TV di Avati, Giuseppe Palma e Francesco Erriquez, che Pupi chiama affettuosamente "i due avvocati", nel loro libro dal titolo "Pupi Avati. Tutto il suo cinema dagli esordi a L’orto americano", impreziosito dalla prefazione dello stesso Pupi Avati ed uscito nel febbraio 2025 per Historica – Giubilei Regnani.
L’Amore incondizionato che va oltre il senso comune
Il primo, Il fulgore di Dony, è un film per la TV, andato in onda la prima volta su RaiUno il 29 maggio 2018. È la storia dell’amore incondizionato di una liceale, Dony, nei confronti di un suo coetaneo, Marco, il quale ha un incidente con il motorino e regredisce mentalmente, fino alla demenza.
Contro tutto e tutti, Dony decide di abbandonare la scuola e di sposare quel ragazzo, che col tempo non è più quello di cui si era innamorata. Ma accade qualcosa di eterno.
Scrivono Palma ed Erriquez nel libro: «Un giorno, mentre i due sono seduti su una panchina, da uno sguardo di pochi istanti Dony ritrova quel Marco che l’aveva fatta innamorare: era lì, nascosto da qualche parte profonda della sua mente; seppur per pochi attimi, ma era lì».
Dony riesce a convincere anche lo psichiatra nominato dal tribunale per i minorenni, che si commuove davanti alla purezza di quell’amore.
Il film si chiude con Dony che ogni giorno va a trovare Marco, ormai suo marito, e la sua voce fuori campo che dice: "Io e lui siamo la stessa persona […], e allora ridiamo, con gli occhi dentro gli occhi, ridiamo tantissimo, poi smettiamo di ridere e lui mi guarda, e io non so perché mio marito mi guarda così, perché lo sto imboccando o perché sono bella".
"Lei mi parla ancora": una lettera custodita fino all’ultimo giorno
Lei mi parla ancora nasce dall’omonimo libro di Giuseppe Sgarbi (detto Nino), padre di Elisabetta e Vittorio Sgarbi, pubblicato nel 2016.
Rimasto vedovo nel novembre 2015 di Caterina Cavallini (detta Rina), sua moglie da sessantacinque anni, Giuseppe ha continuato a "parlarle" fino alla sua morte nel 2018, all’età di 97 anni.
Scrivono Palma ed Erriquez nel libro: «La pellicola è un autentico capolavoro che si conclude con lo stesso leitmotiv con cui era iniziato: Caterina e Giuseppe giovani, mentre la voce narrante ricorda il contenuto di quella lettera con cui i due si erano promessi Eternità, Immortalità e Infinito amore [...]».
Quella lettera non è mai stata buttata: «È rimasta nella tasca dei suoi ultimi pantaloni. In pratica l’ha portata sempre con sé, di pantalone in pantalone, fino alla morte».
Il film, inizialmente previsto per le sale nel 2020, fu trasmesso da Sky Cinema l’8 febbraio 2021, diventando il primo film di Avati distribuito direttamente in streaming.
Il caso "Dante", un progetto lungo vent’anni
Dante è un film a lungo desiderato, che Pupi Avati aveva in mente sin dal 2003, e che ha visto la luce solo il 29 settembre 2022.
Scrivono Palma ed Erriquez: «Ad un certo punto, mentre stiamo parlando con lui di questo film, Pupi ci dice: "Il rapporto tra Dante e Beatrice è stato totalizzante". […] "Perché totalizzante? Perché fu per l’Eternità". […] È l’indissolubile incontro tra due anime che fa l’Eternità».
I tanti film di Avati che parlano dell’amore oltre la vita
Dei circa 55 film di Pupi Avati, non solo questi tre affrontano il tema dell’amore eterno. Lo ritroviamo in molti altri, tra cui: Gli amici del bar Margherita (2009 - l’amore tra Bep e Marcella); Un matrimonio (serie TV, 2013–2014); La quattordicesima domenica del tempo ordinario (2023); L’orto americano (2024)
Una lettera d’amore vera, come epilogo
A gennaio 2025 è stato lo stesso regista bolognese ad essere tornato sul tema dell’Amore eterno attraverso una bellissima lettera scritta a sua moglie. Palma ed Erriquez sono dunque riusciti con il loro libro a trasmettere l’essenza più alta insita nei film di Pupi Avati.
Chi sono "i due avvocati"
Li chiama così Pupi Avati, con affetto: "i due avvocati".
Giuseppe Palma e Francesco Erriquez, entrambi abilitati all’esercizio della professione forense, il primo è avvocato, il secondo è dirigente pubblico.
Da anni coltivano entrambi la passione per il cinema come fosse una seconda vocazione. Non sono critici di professione, non scrivono per mestiere (solo Palma lo fa con i suoi testi di diritto). Scrivono di cinema perché ci credono, perché conoscono ogni sfumatura di una pellicola e sanno restituirla con uno sguardo personale e rispettoso.
La scheda libro
Titolo: Pupi Avati. Tutto il suo cinema dagli esordi a L’orto americano
Autori: Giuseppe Palma e Francesco Erriquez
Prefazione: Pupi Avati
Editore: Historica – Giubilei Regnani
Anno di pubblicazione: Febbraio 2025
Disponibile: in libreria e nei principali store online