DANIELE MARTINI - La solitudine, si sa, è uno dei mali più diffusi tra i giovani e non solo. Però, ci sono i rimedi per sconfiggerla.
Tra le varie iniziative, troviamo quella della biscegliese Annamaria Iannelli con il suo progetto dal titolo "Annidiamoci". Si tratta di una serie di eventi conviviali e di aggregazione giovanile sul territorio di Bari e BAT, trasformando locali come pizzerie e ritrovi notturni in luoghi di connessione autentica. Ma, si spera, che il progetto prenderà piede anche nelle altre province della Puglia ma anche a livello nazionale.
Abbiamo avuto modo di intervistare la giovane Annamaria Iannelli:
D. Chi è Annamaria Iannelli?
R. Annamaria Iannelli è una donna solare e dinamica, che fin dall’adolescenza ha iniziato a frequentare associazioni, scoprendo la sua predisposizione per le pubbliche relazioni. Dopo aver conseguito la laurea triennale in lingue straniere, si appassiona al turismo e completa la laurea magistrale in progettazione e management dei servizi turistici e culturali. Nel 2020, durante la pandemia, scopre l’interesse per il mondo del blog e decide di condividere i suoi racconti di viaggio sul profilo Instagram @annida95. Il mondo del giornalismo ha rappresentato per lei un percorso formativo altrettanto significativo.
D. Hai avviato da poco tempo il progetto "Annidiamoci". In che cosa consiste?
R. Mi è capitato di vedere su Threads post di giovani e adulti che proponevano iniziative come: "Nuove amicizie su Bari, che ne dite di creare un gruppo WhatsApp?". Per quanto trovassi l’idea carina, la percepivo più come un incontro tra sconosciuti. Così, ho deciso di coinvolgere persone che conoscevo, come il vicino di casa, colleghi di lavoro e compagni universitari, per dar vita a un progetto sociale in cui tutti potessero sentirsi protagonisti. Tengo a precisare che nel gruppo WhatsApp tutti partecipano attivamente proponendo serate, il mio ruolo si limita al coordinamento e alla verifica che le persone interessate al progetto condividano i miei stessi valori. I risultati sono davvero straordinari: in media, i tavoli di socializzazione arrivano a coinvolgere circa 40 persone.
D. Per il momento il tuo progetto è stato avviato nel territorio di Bari e della Bat. Sarà presto avviato anche nelle altre province pugliesi?
R. Non lo escludo: come giovani, ci piacerebbe organizzare anche dei viaggi. Sono certa che, con l’aumento della partecipazione, questo progetto potrà presto trovare soluzioni logistiche adeguate e, perché no, realizzare un tour a livello nazionale!
D. Quali sono le sensazioni e le emozioni che provano i partecipanti al progetto?
R. Totale benessere, socializzano tutti sin dal primo momento e intraprendono ogni tipo di argomento. Sono poche le persone che passano il tempo al cellulare, incontri altamente dinamici dove ogni volta al tavolo conoscono persone diverse.
D. Potresti raccontarci qualche episodio divertente avvenuto durante gli incontri?
R. Al momento non ci sono episodi divertenti che mi sono rimasti impressi.
D. Come definiresti la "solitudine" e, col tuo progetto, si può dunque combattere?
R. La solitudine può entrare nelle nostre vite per molte ragioni, come la fine di una relazione o la perdita di punti di riferimento. Ci tengo a sottolineare che il mio non è un gruppo di supporto emotivo né intende sostituirsi a competenze mediche. Tuttavia, credo fermamente che trascorrere serate in compagnia possa riportare un po’ di gioia nella vita delle persone. Del resto, ogni volta che organizziamo i tavoli, nascono spesso amicizie che durano nel tempo.
D. Progetti futuri?
R. Organizzare serate che vadano oltre il mondo del cibo e possano promuovere la socialità in diverse sfaccettature. Annidiamoci potrebbe essere un progetto che potrebbe essere preso in considerazione dalle istituzioni e con le giuste persone competenti potrebbe essere esteso in ogni ambito.