Il Permanente Stato di Emergenza della Democrazia


 

L'indifferenza del "Popolo Sovrano" è un tema che dovrebbe scuotere le coscienze di chiunque si definisca cittadino attivo. La democrazia, il sistema che più di ogni altro incarna la volontà collettiva, sembra trovarsi in uno stato di emergenza permanente. Paradossalmente, questa crisi non è dovuta solo alle azioni di chi detiene il potere, ma anche e soprattutto alla passività di chi quel potere dovrebbe esercitarlo: il popolo.

In teoria, la sovranità appartiene al popolo. Ma nella pratica, questa sovranità viene delegata, spesso in maniera inconsapevole o irresponsabile, a una classe politica che, nella migliore delle ipotesi, non sempre agisce nell'interesse comune. Le elezioni, strumento principe della democrazia, hanno perso progressivamente il loro valore simbolico e pratico. L'astensione al voto ha raggiunto livelli allarmanti, con più della metà degli aventi diritto che scelgono di non partecipare. Questa scelta, lungi dall'essere un atto di protesta efficace, rappresenta una resa.

L'attuale legge elettorale, nota come Rosatellum, prevede un sistema misto che combina proporzionale e maggioritario. Questo ha portato a una situazione in cui i partiti possono presentare liste preconfezionate, limitando la libertà di scelta degli elettori. Molti cittadini si sentono disillusi, poiché non possono esprimere preferenze individuali per i candidati, ma devono votare per interi pacchetti di partito.

A questo, purtroppo, contribuisce questa balorda legge elettorale dove il popolo non sceglie più i suoi rappresentanti liberamente e che gli stessi vengono imposti dai partiti che presentano il pacchetto da votare e, tutto questo, si allontana molto dalla vera democrazia perché i partiti hanno tutto l'interesse a far eleggere gli ubbidienti e asserviti ai loro servizi e progetti.

Il popolo votando il pacchetto preconfezionato non esprime affatto democrazia e il suo compito si riduce solo a convalidare il pacchetto o una serie di pacchetti e chi non accetta questo sistema, purtroppo non si reca a votare, lasciando di fatto ad una esigua minoranza di governare impropriamente. E' necessario quindi ripristinare la vecchia legge elettorale, quella della prima era repubblicana con le preferenze scelte dal popolo dove i partiti sono solo punti di riferimento di ideologia e opinioni che possono essere sostituiti anche da gruppi di cittadini che si coalizzano in liste civiche.

Di tutto questo, nella situazione attuale, il risultato è che una minoranza organizzata finisce per prendere decisioni per conto di una maggioranza disorganizzata e disinteressata. In questo contesto, la voce del popolo si dissolve, sostituita dal rumore di chi ha il potere economico e mediatico per orientare le scelte politiche.

Le conseguenze dell'indifferenza

La mancanza di partecipazione attiva non è senza conseguenze. Ogni volta che un cittadino sceglie di non votare, di non informarsi, o di non esprimere la propria opinione su questioni cruciali, contribuisce a indebolire il tessuto democratico, infatti l'astensione rafforza un circolo vizioso che mina ulteriormente la rappresentatività democratica. Una democrazia così indebolita è terreno fertile per il populismo, l'autoritarismo e la corruzione. In una società dove il "Popolo Sovrano" non sa di esserlo, le decisioni vengono prese sempre più lontano dalle vere necessità della gente.

Riconquistare la sovranità

Riconquistare il senso di sovranità non è un'impresa facile, ma è necessaria. Occorre innanzitutto un cambio di mentalità. Il popolo deve rendersi conto che la sua forza risiede nell'unità e nella consapevolezza. La partecipazione attiva deve tornare ad essere un valore condiviso. Questo significa non solo andare a votare, ma anche vigilare sulle decisioni politiche, chiedere trasparenza e responsabilità, e impegnarsi per una maggiore equità sociale.

Educare alla democrazia

Un ruolo fondamentale spetta all'educazione. Le scuole, le famiglie e i media (liberi e non vincolati) devono impegnarsi a trasmettere il valore della democrazia, non come qualcosa di garantito, ma come un diritto e un dovere che richiede impegno costante. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e riforme che promuovano una maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle istituzioni, è possibile invertire la rotta.

Conclusioni

Il permanente stato di emergenza della democrazia è una chiamata all'azione. Ogni cittadino ha il dovere morale di riscoprire il proprio ruolo nella società, di farsi rispettare e di esigere che la sovranità non sia solo un concetto scritto sulla carta, ma una realtà tangibile. Perché la democrazia non è un regalo, è una conquista che va difesa giorno per giorno.

 

30 dicembre 2024 - Giuliano Martini Ascalone


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