Dal Primato della Prima Repubblica ai Cavalieri Erranti del Presente: una Politica alla Deriva

 


Introduzione

Un tempo, la politica italiana era il palcoscenico di "cavalli di razza", figure carismatiche e competenti che dominavano la scena con visioni strategiche e una profonda conoscenza delle dinamiche istituzionali. Oggi, al loro posto, troviamo spesso personaggi più simili a Don Chisciotte e Sancho Panza: combattenti disorganizzati e visionari, che sembrano inseguire cause improbabili, spesso lontane dai problemi concreti del Paese.

Il Declino della Competenza

La Prima Repubblica, pur con i suoi scandali e il suo sistema clientelare, era guidata da leader che padroneggiavano l'arte della politica: Andreotti, Moro, Berlinguer, Craxi, solo per citarne alcuni. Questi politici avevano difetti, ma anche una visione chiara e una capacità di governare che garantiva stabilità e progresso. Oggi, invece, la competenza sembra essere passata in secondo piano, sostituita da una ricerca spasmodica di consenso mediatico, spesso costruito su slogan vuoti e populismo di bassa lega.

Don Chisciotte e Sancho Panza: Una Politica di Simboli

L'immagine di Don Chisciotte e del suo fedele scudiero Sancho Panza ben descrive la politica contemporanea. Molti leader si presentano come cavalieri erranti, pronti a combattere contro "mulini a vento", inseguendo battaglie ideologiche che appaiono scollegate dalla realtà. Dietro di loro, un esercito di scudieri si limita a seguire senza mai mettere in discussione le decisioni. Questo scenario non solo alimenta la confusione, ma spesso porta a una paralisi decisionale che penalizza i cittadini.

Frammentazione e Polarizzazione

Una delle principali cause di questo declino è la frammentazione politica. L'Italia è passata da grandi partiti ideologicamente solidi a una galassia di movimenti, liste civiche e coalizioni instabili, che raramente riescono a garantire coerenza e lungimiranza nelle decisioni. Questa frammentazione alimenta una polarizzazione sterile, dove l'obiettivo non è costruire, ma distruggere l'avversario.

Distanza dai Cittadini e Astensionismo

La distanza tra politica e cittadini non è mai stata così evidente. La crescente sfiducia verso le istituzioni ha portato l'astensionismo oltre il 50%, consegnando il potere decisionale a una minoranza. La politica sembra incapace di rappresentare i bisogni reali delle persone, concentrandosi su questioni secondarie o, peggio, sulla tutela degli interessi di lobby e poteri forti.

C'è una prospettiva?

Nonostante il quadro desolante, ci sono segnali di prospettiva. Giovani politici e movimenti emergenti mostrano una voglia di cambiamento e una maggiore attenzione alla competenza e al dialogo. Tuttavia, il sistema deve ancora dimostrare di essere pronto a fare spazio a una nuova generazione di leader, liberi dai condizionamenti del passato.

Conclusione

L'Italia ha bisogno di una politica che guardi al futuro senza dimenticare le lezioni del passato. I "cavalli di razza" della Prima Repubblica hanno dimostrato che la competenza e la visione sono essenziali per guidare un Paese. Forse non dobbiamo aspettare nuovi Don Chisciotte, ma tornare a valorizzare chi sa governare con equilibrio, concretezza e lungimiranza.


3 dicembre 2024 - Giuliano Martini Ascalone


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