Lutto nel mondo dello spettacolo: addio all'attore Paolo Poli

Il mondo dello spettacolo piange un grande attore: stiamo parlando di Paolo Poli. L'attore fiorentino avrebbe compiuto 87 anni a maggio. A giugno dello scorso anno era tornato in tv dopo 40 anni con 'E lasciatemi divertire'.
Ma chi era Paolo Poli? Outsider del teatro italiano, uomo colto, brillante, classe 1929, origini fiorentine, dopo la laurea in letteratura francese, inizia ad affermarsi come attore teatrale intorno agli anni Cinquanta. A vent'anni partecipa ad alcune trasmissioni di Rai Firenze con macchiette, favole, canzoni e prosa e nello stesso anno inizia gli studi universitari che riesce a portare a compimento, pur continuando ad esibirsi. Tra il 1949 e il 1950 Poli si esercita anche a prestare voce a streghe, cavalieri e principesse senza fili, eroi buffi di cui è affollato il carro di Trespi del burattinaio Stac. All'impegno con le voci dei burattini si aggiungono le serate con la "Compagnia dell'Alberello", allora appena agli inizi. Nel 1954, a dimostrazione della crescente fama, la Compagnia dell'Alberello inaugura il teatro Goldoni, riaperto dopo quasi trent'anni. Paladino degli omosessuali, ma sempre con aristocratico garbo e cortesia. Ha interpretato ruoli 'en travesti', da 'Rita da Cascia' a 'Caterina de' Medici'. La sua formazione nella nativa Firenze accanto agli amici d'infanzia, tra i quali Beppe Menegatti e Franco Zeffirelli. Non solo teatro nella sua lunga carriera, ma anche cinema, televisione, radio, libri con un unico comune denominatore, la forte carica comica ed eversiva, lo spirito ridanciano e surreale. Da 'Canzonissima' all'operetta ('Al cavallino bianco') dal teatro in cui ha interpretato spesso testi scritti in prima persona, ma anche opere di Becket e Genet, Palazzeschi e Marinetti, Alfieri, Gozzano, Wilde e Diderot, al cinema di Duccio Tessari (Per amore... per magia') e Gianni Amelio con 'Felice chi è diverso', una sorta di autobiografia cinematografica, uno degli ultimi lavori. Una sorta di testamento spirituale.
"Con Paolo Poli scompare un grande della cultura italiana" ha dichiarato il presidente del Consiglio Matteo Renzi ricordando la scomparsa dell'attore.
"Addio Paolo Poli, la sua vita e la sua opera di artista libero e geniale sono un dono di amore per Firenze e per la cultura italiana" scrive anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, dopo aver appreso la notizia della morte del grande attore.
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